Canoe Slalom Athletes Proposal 2017

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Al «Coaches Conference» di Ivrea sono arrivate delle proposte firmate «Canoe Slalom Athletes» e dopo aver parlato con Alexander Slafkovsky (quest’ultimo rappresentante degli atleti con Jessica Fox all’ICF)  ho scoperto che questi suggerimenti sono opera di Michal Martikan e di Richard Galovič i quali, attraverso la Federazione Slovacca  nella figura di Lukáš Giertl, sono stati portati all’attenzione dei  partecipanti per discuterne. La cosa ha ovviamente  aperto il dibattito  e punto per punto è stato preso in esame il documento nella sua interezza durante i lavori eporediesi. Il documento di cui parlo si può trovare sulla pagina di Facebook - canoe slalom athletes (C.S.A.) -
L’amico russo Lazko Anton, non presente,  ha suggerito però  di affrontare punto per punto o almeno i più salienti per capire cosa il campionissimo slovacco e il manager di avvenimenti sportivi avevano proposto a tutti noi e come è stata la risposta degli allenatori. Quindi prendendo spunto da questa richiesta e soprattutto da quanto emerso nella discussione collettiva sintetizzerei punto per punto, tralasciando magari quelli meno importanti.

- More World cups … more continents   

la cosa potrebbe essere condivisibile, ma sostanzialmente si ripresenta il problema che abbiamo già affrontato oltre 15 anni fa quando ci si è resi conto che partecipare a  più gare di Coppa significava un costo elevatissimo per le Federazioni, sempre più in difficoltà a spesare i propri atleti.  Oggi si aggiunge il fatto che per per  organizzare una prova di Coppa, rispettando  i minimi criteri richiesti,  ci vogliono almeno 250 mila euro, quindi non è facile reperire località con questa disponibilità economica a meno che non proviamo ad accorciare il «format» di gara condensando tutto in due giorni raddoppiando così il numero di gare facendo due prove per ogni località. Magari per un paio di anni si potrebbe adottare questa formula e capire che cosa succede. 

            Veniamo alle proposte sui percorsi

- Shorter courses 

Questa proposta  potrebbe essere interessante per  arrivare ad una gara di 60 secondi in modo tale che il pubblico è sempre sotto tensione. In effetti competizioni  oltre i 90 secondi rischiano di far perdere fasi salienti della discesa perché non è facile per gli spettatori seguire tutta la prova con interesse e conoscenza. Questa proposta non la vede bene Robert Orokocky  ritenendo il fatto che accorciando le gare possiamo avere molti più  potenziali vincitori, mentre se  le medaglie e le  vittorie se la possono giocare in pochi è un vantaggio dal punto di vista giornalistico: più facile creare storie o aspettative su questo o su quell’atleta. Una idea che non condivido anzi la ritengo limitante, le abilità di vendere e costruire storie sono altre e si regolano in relazione agli interessi economici che si possono creare su alcuni atleti indipendentemente dal fatto che siano sempre loro a vincere. Qui bisognerebbe aprire un capitolo specifico e soprattutto infinito che tralascio per ovvi motivi di tempo.  

- Minimum course length change to 150 mt.

L’idea è quella di accorciare i percorsi facendo sì che i prossimi impianti possano essere più corti per mantenere i costi di costruzione. Questo però comporterebbe il fatto che lo stesso impianto non potrebbe essere usato a livello commerciale per i rafting. Accorciare i percorsi sì, ma certo non andrebbe a tagliare i nostri di costruzione dei canali artificiali che devono mantenersi di una certa lunghezza anche e soprattutto per perseguire il lato commerciale che permette all’impianto di mantenersi (vedi La Seu d’Urgell, Penrith, Lee Valley).

- Distance to finish no less than 8 mt. - max 12 mt.

Un piccolo particolare, ma che in sostanza non cambierebbe nulla considerando il fatto che già il regolamento per questo punto è chiaro e non si discosta di molto dalla proposta.

- More difficulty 


Percorsi più difficili si possono fare solo se facciamo una distinzione tra tracciati per  donne e per uomini. Fino a quando questo non viene accettato e modificato fare percorsi con più difficoltà diventa praticamente impossibile. 

 - Minimum two gate-combination which offers several options ( one for left & one for right handed C1/C2, 8 upstream gates
 

Sul questo punto e cioè aver combinazioni che possono offrire diverse soluzioni dobbiamo stare attenti nel proporlo in maniera esplicita  perché così rischieremo di creare una grande confusione in chi segue e che non essendo un  tecnico o addentro ai lavori interpreterebbe male l’una o l’altra soluzione. Ad esempio se il pubblico vede passare un atleta, magari della stessa specialità, che fa una combinazione in discesa e un altro in retro si chiederà il motivo senza darsi una precisa spiegazione. Anzi se la porta in retro, per varie ragioni si dimostra essere più veloce e quindi volutamente fatta in quel modo da quell’atleta, potrebbe passare per un errore per il fatto che non ha saputo mantenere diritto il suo scafo.
Portare a 8 le risalite, quindi aumentare di 2, significherebbe creare ancora più problemi per i giudici di porta e per i video Judge. Infatti sono queste le porte che creano più problemi di penalità.

- C’è poi la proposta di inserire su ogni porta una telecamera, ma già oggi il sistema video è molto complesso immaginate cosa significherebbe avere altre 20/25 telecamere che andrebbero ad appesantire il già provato sistema di  trasmissioni immagini con la successiva necessità di analisi, quindi perdita di ulteriore tempo. Inoltre mi sembra decisamente strano che Martikan in cui non crede nel sistema video possa fare ora questa proposta. Ricordo la nota che aveva diramato il 4 giugno 2016 (cliccare qui per vedere il documento) dove si diceva che le penalità  devono  essere giudicate senza l'uso del video perchè il sistema improntato è fatto male; mentre  oggi a distanza di un anno è per mettere una telecamera per ogni porta!

Il documento presentato poi inserisce altre riflessioni e proposte sui partecipanti alla Coppa del Mondo e alla gare ICF ranking.
In buona sostanza suggeriscono di lasciare aperta la partecipazione alle gare di Coppa ai migliori 20 del ranking più i campioni del mondo e olimpici che andrebbero direttamente in semifinale.  A questi si uniscono 3 quote per ogni nazione. Inoltre altri 3 posti per ogni categoria per la nazione che ospita la manifestazione.  Allargherebbero la finale a 15 per le specialità olimpiche e a 10 le altre (C2 Men e C2 Mix). 
Più o meno anche gli stessi suggerimenti a livello di partecipazione per Campionati del Mondo e in parte per Olimpiadi per garantire l’alto livello partecipativo nella massima manifestazione. Io personalmente non vedo calato il livello tecnico o agonistico nelle gare a cinque cerchi, anzi chi è al via per quella nazione è sicuramente il migliore in assoluto del suo Paese in quel momento. La partecipazione di un solo atleta per nazione esalta al massimo lo spirito olimpico e cioè quello di mettere veramente tutti sullo stesso piano di partenza. E se pur penalizzante per le nazioni che possono vantare più potenziali atleti medaglisti, permetter però di far gareggiare tutti con le stesse chance in una manifestazione che ha veramente come principale scopo l’unione dei popoli attraverso lo sport.

L’unica eccezione che farei è per i Campionati del Mondo e per la Coppa del Mondo. Riserverei una sorta di «wild card» per i campioni del mondo in carica e per i campioni olimpici in quel quadriennio se entro i migliori 20 nel ranking internazionale.

Lo stesso Slafkovsky, che si è dimostrato dispiaciuto per non essere potuto intervenire di persona al meeting fra allenatori, mi  ha fatto presente che stanno lavorando per preparare una sorta di questionario da distribuire a tutti gli atleti al fine di capire bene quale potrebbe essere una tendenza comune al fine di presentare proposte concrete al prossimo Congresso ICF di Febbraio.
Staremo a vedere e nell’attesa comunque sostanziali cambiamenti per la stagione 2018 non ce ne sono se non quelli già illustrati nel post precedente.

Occhio all’onda!

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