I mondiali hanno sempre due facce diverse


Il bello dei Campionati del Mondo è che ci tengono sempre con il fiato sospeso per poi regalarci  emozioni forti e se vogliamo uniche. C’è chi vince ed è super contento e chi perde che magari non lo è, ma è sereno perché ha fatto tutto quello che era in grado di fare, curando tutti gli aspetti e dedicando tempo, passione ed energia al controllo del dettaglio per non lasciare nulla al caso. Poi arriva la giornata e troppi pensieri allontanano il fuoco sull’obiettivo, ma si sa che la perseveranza ha portato sempre a grandi risultati e per gli sconfitti rimane sempre aperta la voglia di trovare e seguire la strada che appaga tanti sacrifici. 
Poi ci sono discese trionfali che possono avere epici finali con la medaglia al collo oppure possono segnare l’anima e la storia.  Ed è stato così per i tetra campioni olimpici Pavol e Peter Hochschorner che dopo  essersi fermati alla porta numero due finendo praticamente con la testa sotto acqua, buttando così  la finale alle ortiche, hanno poi proseguito con una  stand ovation chiamata dai due ottimi speaker che hanno animato alla grande gli oltre 10.000 spettatori presenti. I due slovacchi hanno fatto sicuramente la storia del  C2, ma oggi questa specialità  ha disputato la sua ultima vera grande finale considerando il fatto che molti degli equipaggi scesi in acqua non li vedremo mai più visti i tagli che tutte le federazioni adotteranno per il proseguo del quadriennio olimpico. Vederli però scendere fra gli applausi e avendo vissuto a stretto contatto la loro infinita storia mi sono emozionato non poco per questa trionfale conclusione di carriera. Spero  però che questa sia veramente l’ultima loro performance altrimenti rischierebbero di rendersi ridicoli. A loro tutto il mio infinito grazie per i grandi momenti che ci hanno fatto vivere e regalato.
Sono stati in molti ad essere dispiaciuti per il tocco invisibile alla porta 17 di un Peter Kauzer stratosferico in semifinale e che avrebbe potuto dominare anche l’atto conclusivo se non fosse stato per quel tocco. Il titolo iridato nel kayak rimane in casa della Repubblica Ceca e guarda caso lo vince il compagno di allenamenti di Jiri Prskavec e cioè Ondrej Tunka entrambi seguiti e alleanti da papà Prskavec. Secondo il dominatore della coppa Vit Prindis che può incorniciare la stagione 2017 nell’album dei ricordi con grande soddisfazione. Ondrej, accompagnato dalla due bellissime sorelle, ha così festeggiato alla grande il suo 27esimo compleanno e si concesso  un oro irridato e probabilmente regalo più bello non esiste!
La canadese donne, penalizzata da un tracciato orribile (sarebbe bastato cambiare la combinazione 13/14 e 15), ha visto, dopo tre mondiali consecutivi, uscire di scena, ma sempre con il sorriso,  Jessica Fox che ha lasciato la corona a Mellorin Franklin,  seconda la ceca Teresa Fiserova e bronzo alla brasiliana Anna Satila.

Occhio all’onda!






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