Allenamento questo sconosciuto

I due  Mark con  Mike  allenatori della canoa slalom mondiale da sinsitra Mark Ratcliff al centro Mike Druce e a sinistra Mark Delaney

                          « Siamo eterno siamo passi siamo storie
                            Siamo figli della nostra verità
                    E se è vero che c’è un Dio e non ci abbandona »

Sanremo è stato il trionfo delle donne anche se lo ha vinto un uomo! Donne fantastiche e piene di personalità da Paola  Cortellesi a Maria De Filippi passando da Rita Pavone e proseguendo per  Giorgia Todrani, oltre  ovviamente alla vera mattatrice nonché sublime e grande Fiorella Mannoia che ieri sera di rosso vestita è stata capace ancora una volta di una interpretazione artistica eccezionale.  Contenuti, musica,  voce e presenza sul palco magistrale,  tutto quello di cui ha bisogno la canzone per potersi chiamare così, ma sappiamo che non sempre i migliori  vincono e il suo secondo posto lascia dell’amaro in bocca a chi predilige l’arte alla strofe in rima con contenuti vuoti e banali. 

Il recupero attivo fa parte dell’allenamento e diventa essenziale per ricaricare i serbatoi  e ripartire con più energia. Recupero che serve al corpo per metabolizzare il lavoro fatto e alla mente per staccare la spina da pressioni o da tensioni varie.
Uno dei temi più discussi da sempre è certamente la quantità di allenamento che un atleta di alto livello deve fare settimanalmente per preparasi alle competizioni che contano. Io sono dell’avviso che tutto è soggettivo e che la giusta miscela varia da soggetto a soggetto.
Ci sono due cose che mi mandano in bestia quando parliamo di allenamento. La prima è quando mi vengono portati ad esempio o presi a modello metodologie dell’allenamento di altri sport che molto spesso nulla hanno da condividere con la canoa slalom. La seconda assurdità che a volte mi chiedono di fare è quella di preparare tabelle di allenamento da inviare magari via mail, io purtroppo per fare questo devo condividere tutto con un atleta prima di essere in grado di dargli qualche suggerimento. Mi devo alzare la mattina e guardarlo negli occhi per capire che cosa potrebbe andargli bene in  quel giorno per raggiungere il suo obiettivo. Attenermi ad una tabella prefissata magari settimane prima, renderebbe sterile il mio lavoro che viceversa è fatto di mille attenzioni e segnali che continuamente devono arrivarmi dagli atleti.
Lo slalom secondo me non ha paragoni con altri sport se non con lo sci alpino, solo sotto  l’aspetto prettamente  mentale. Lo slalom è un’arte e come tale va trattata ed allenata. Ha sue precise caratteristiche e peculiarità e di conseguenza anche il modo con cui ci si allena deve prendere in considerazione ciò. Allenare le capacità condizionali mutuandole dal nuoto o da altri sport ciclici diventa assurdo e fuori luogo non avendo nulla da spartire con discipline così definite  e misurabili. La stessa gara di slalom può avere margini di differenza anche di 10/15 secondi non solo tra percorso e percorso, ma addirittura tra qualifica e semifinale/finale. Una tale differenza  può trasformare completamente una gara, immaginatevi uno sprinter puro che raddoppia la sua prova passando dai 100 metri ai 200!

Buona domenica a tutti e.. .  Occhio all’onda! 





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