Nel segno della tradizione a La Seu d'Urgell

Mi ha emozionato il balletto sulle note dell'inno dell'ICF questa sera alla tradizionale cerimonia di apertura della seconda gara di coppa del mondo qui a La Seu d'Urgell.  Dovrei attingere alla poesia lirica dannunziana per cercare di condividere  le emozioni che con una semplicità unica e speciale questi tre artisti sono riusciti a trasmettere attraverso la loro gestualità corporea. Hanno perfettamente interpretato artisticamente l'arte dello slalomista trasformando il complesso gesto tecnico, allenato e studiato fino all'esaurimento delle energie,  in arte  e teatralità. Mi ha entusiasmato la semplicità e la capacità del nostro corpo di muoversi con la musica riproducendo gesti che da sempre fanno parte del mio dna.
I fuochi d'artificio poi hanno chiuso la cerimonia aprendo viceversa le danza che domani seguiremo sul canale olimpico spagnolo. La Seu d'Urgell ospita la sua sedicesima edizione di Coppa del Mondo dopo aver organizzato 2 campionati del mondo (1999 e 2009) e una olimpiade (1992) e nel 2019 organizzerà ancora un mondiale che varrà una qualifica Olimpica per Tokyo 2020.

Il percorso di qualifica è stato disegnato da Marc Domenjo, che su queste acque è nato canoisticamente prima di trasferirsi a Lee Valley per allenare gli inglesi, e dal tedesco Apple. Il risultato è stato secondo me ottimo considerando il fatto che i due colleghi hanno dato spazio alla velocità e alla scorrevolezza. Un classicissimo tracciato dove le risalite sono da fare come insegnano i grandi manuali dello slalom moderno e le discese sono da prendere tutte con la massima centralità.

46 le nazioni al via, 11 in più rispetto ad Ivrea e le categorie sono molto più popolate. Previsioni del tempo sembrano stabili quindi non ci rimane che aspettare i risultati di domani per commentare la prima giornata di questa seconda gara di Coppa nell'anno domini che per gli sportivi è principalmente quello  olimpico!

Occhio all'onda! 
 

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