"Good job Coach"

Quando dai miei colleghi in sala video arriva via radio "Good job coach" ha un solo chiaro significato: "siamo in finale" ed inizio ad emozionarmi! Tiro un fiato di sospiro e rispondo "Thank You to all" e inizio a rincorrere Ana per darle la conferma di quest'altro importante traguardo che lei ha raggiunto, noi siamo solo di supporto e cerchiamo di fare al meglio il nostro lavoro, certo con passione e dedizione, ma il merito va ad una ragazza che sta dedicando i suoi anni più belli ad un sogno, lottando ogni giorno per raggiungerlo. Per noi la soddisfazione di far parte di questo sogno e di cercare in tutti i modi di farglielo realizzare. Il piacere poi di lavorare con Guille e Domen, ormai quasi senza parlare considerando il fatto che per noi è tutto così naturale, completa questa avventura che rinasce con la stessa energia ogni volta che si alza il sole da quattro anni a questa parte. Ognuno di noi sa esattamente cosa fare e dove stare quando serve. C'è quel naturale essere gruppo anche senza rincorrerci che ci fa stare bene e ci da' energia per spingere sempre al massimo i nostri atleti.
Corro nella tenda del Brasile per restare con Ana e sul mio I-phone arriva il video della sua gara che rivedo e commento con lei; pochi minuti dopo  arrivano gli intermedi da risalita a risalita. Passa ancora un minuto e ci sono pure i paralleli tra le migliori atlete e la brasiliana. Guardiamo tutto e prepariamo la finale. Lei si concentra. Io riparlo con Guille che mi da' le sue impressioni poi la stessa cosa con Domen, sintetizziamo il tutto e decidiamo che strategia adottare per la finale. Ne riparlo con Ana, poi anche da casa arrivano messaggi. Raffy o Zeno sono due attenti osservatori, mi interessa avere il loro punto di vista perché hanno più o meno la stessa età di Ana, perché anche loro hanno un sogno,  percepiscono le stesse sensazioni da due punti di vista e cioè da C1 e da K1 e sono per me  entrambi fondamentali, anche loro vivono di pane e canoa e anche loro si emozionano ogni volta che inseriscono la loro pagaia nell'acqua.   
Si parte per la finale, mi piace Ana che alla telecamera di partenza fa un sorrisono e un "Yee-Yess" con le mani. Ci siamo: ora è tutto nella sua pagaia. Vola letteralmente e al primo intermedio è in vantaggio su La Font (vincitrice della gara dopo il 50 dato alla Fox) di 0,25. Poi c'è il tocco alla 11 e arriva al secondo split con 0,90 di ritardo con la penalità che significherebbe senza un vantaggio di 1,10. Nella parte finale di gara e in modo particolare tra la 17 e la 18 e poi in uscita verso la 19 si fa prendere troppo dal ritorno d'acqua e perde parecchio, ma la ragazza c'è e sta crescendo,  questa è la cosa più importante e ormai Rio è proprio dietro all'angolo!

Occhio all'onda! 





foto @Ricarda Funk

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