"Un colpo - una vita"


Mathieu Biazzizo campione del mondo U23 nel 2013, bronzo ai Campionati del Mondo di Deep Creek individuale e oro a squadre nel 2014  - foto @Ettore Ivaldi
                                                         
Sono tornato ad usare le infradito visto che sono finite le gare e non devo correre di qua e di là per tutto il giorno. Le scarpe da ginnastica le userò solo per fare sana attività sportiva in attesa delle prossime gare.  Ora  devo solo seguire i miei atleti nelle due sessioni di allenamento giornaliere sul canale e quindi la mia posizione è più statica e con meno stress. Beh... diciamo con meno stress!
Tutte le gare hanno una chiave precisa di lettura che in alcuni casi porta a scoprire  la combinazione vincente e in altri invece il tesoro rimane ancora nel suo forziere.  Ogni gara è una specie di caccia al tesoro con l'unica differenza che la mappa per raggiungere l'obiettivo ognuno  deve disegnarsela  e il  passo successivo sarà quella di cercare di seguirla, ma bisogna essere  pronti ad apportare le modifiche necessarie in corso d'opera che arrivano dagli stimoli che si ricevano pagaiando.

Biazzizo, il francese che ha vinto la prova pre-olimpica nel k1 uomini è riuscito a interpretare al meglio il percorso con una discesa che lo ha visto magico nella combinazione 8/9/10 : per  il  prima e per  il  dopo si è trattato semplicemente di complementarità, necessaria ovviamente, ma comune a molti suoi avversari. La vera differenza è stata su quella combinazione di porte in discesa dove l'asso francese è riuscito a infilarle tutte e tre in successiva sequenza con maestria e sublime eleganza.  
Veniamo alla combinazione vincente e cerchiamo di carpirne i numeri di questa chiave attraverso un'analisi analitica di quanto accaduto.
Partiamo dall'uscita della risalita di sinistra dove una volta spintosi  sul bordo infila due pagaiate di sinistro per portarsi sull'altra riva, quindi con canoa piatta piazza in acqua una pagaiata larga di destro come punto di rotazione per  le gambe e quindi per la sua punta. Si assicura poi con un Duffek di sinistro. Quindi a questo punto si prepara a schivare con il corpo il palo interno della 8 e ha in acqua la pala destra bassa che lo spingerà verso la 9. In questo momento ripete l'azione precedente al contrario e cioè: busto pronto a schivare il palo interno e pagaia in acqua a sinistra. La strategia adottata per la 8 ritorna per  la 10 e cioè:  rimettere in acqua il sinistro e schivare il palo interno con il corpo. In totale sono state utilizzate  10 pagaiate per quattro porte: ecco che cosa significa per me efficacia tecnica! Le pagaiate sono come le frecce Zen che ognuna di loro vale una vita, bisogna scollarsi di dosso tutto e restare vuoti per accogliere, quasi senza accorgersene, l'unico gesto giusto che fa centro. Quello che per l'appunto gli arcieri Zen dicono: "un colpo - una vita". In un tal colpo, arco, freccia, bersaglio e Io si intrecciano in modo che non è possibile separarli: la pagaiata messa in acqua mette in gioco tutta la vita dell'atleta e l'obiettivo da raggiungere, quindi prima di metterla in essere bisognerà caricarsi di tutta l'energia necessaria per sferrare il colpo della vita! 


Occhio all'onda!  





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