Pensieri ed esempi da seguire

“Noi dobbiamo usare e inventare l'avvenire 
tutto quello che viene dall'immaginazione dell'uomo 
è per l'uomo realizzabile”

- Fiorella Mannoia - 

Il piacere di leggere arriva, secondo me, solo dal fatto di trovare interessante e coinvolgente quello che stai leggendo specialmente quando sei giovane o poco avvezzo alla letteratura. Sembra un concetto scontato, ma non lo è!  Poi arriva un certo momento nella vita che ti manca qualche cosa. Ti senti povero e senti la necessità di capire. Ti rendi conto che certe basi rafforzerebbero il tuo piacere di conoscere e di leggere. Allora torni nel passato sui quei testi che tanto ti avevano annoiato per riprenderli in mano e capirne la profondità. 
Oppure ti capita di osservare gli altri che sai non essere molto amanti della letteratura che magari passano un’intera settimana immersi tra le pagine di un libro e ti dicono: “bestia come scrive bene questo qui”. Ascolti e sorridi compiaciuto e ti rallegri con quell’autore perché in un attimo diventa un grande. 

Lo sport è come la lettura. Solo se sei curioso di ricercare nuove storie riuscirai a non stancarti mai di leggere e di allenarti, devi aver la fortuna nel tuo cammino di trovare qualche poeta che ti coinvolga e che ti sappia trasmettere la passione per scoprire te stesso. Un uomo, come genere, che ti possa guidare alla ricerca del tuo potenziale.  Poi ci sei tu come protagonista assoluto che, come la lettura, magari devi tornare sui tuoi passi e rivedere i fondamentali per crescere, per progredire. 

Si inizia da piccoli a corricchiare o a fare qualche sport per provare. Poi magari ti butti a capofitto su una specialità.  Il vero problema nasce in quel momento. E cioè non trasformare una passione in noia e perdere la curiosità di capire che cosa può offrirti un impegno serio e duraturo in una attività che potresti amare e portare con te per tutta la vita. 

La responsabilità che può avere un allenatore è la stessa che può avere un professore, uno scrittore o un genitore per far scattare nei giovani la curiosità per la vita. Molte volte però queste figure nell’immaginario sono munite di forche e pensano sempre a farti male o a giudicarti. In realtà insegnando e allenando succede esattamente l’opposto: l’allenatore impara dai suoi atleti e si adatta alle esigenze personali  per entrare in loro e per aiutarli a portare alla luce ciò che  madre natura ha regalato a loro. 

E’ un bravo atleta che fa grande un allenatore”, come dice sempre Alviano Mesaroli

Aleksandr Sokurov diceva: “Al mestiere non serve il talento, ma al talento il mestiere è indispensabile”.  

Già quanti talenti che ho visto nel cammino perdersi e non riuscire a dare ciò che effettivamente avrebbero potuto. Credo che questo sia il più grande e grave problema della nostra società in generale. 

Lo slalom è una danza. Lo slalom è una ricerca costante dell’armonia. Lo slalom è arte. Lo slalom non segue le metodologie di allenamento classiche. Lo slalom si nutre ogni giorno dell’energia che scaturisce dalle rapide e dai ritorni d’acqua. Lo slalom è una turbina che si autoalimenta solamente se riesce a percepire tutto ciò! 

Per essere amato e capito però deve essere proposto bene, deve coinvolgere, deve offrire opportunità. 


Ho avuto il piacere di avere per poco più di un mese, qui al centro di Foz,  una ragazza, Marina, che è nata canoisticamente in Mato Grosso grazie alla passione di Claudio, il papà di Ana Satila. Bene! in questo mese ho imparato molto da questa atleta che non ha risparmiato nulla pur di stare al passo con atleti più vecchi e con più esperienza. Oltre al fatto che per pagarsi questo lungo periodo di allenamento lavorava, nel tempo libero, in cucina o nella Pousada per pagarsi vitto e alloggio.  Mi ha colpito la sua energia, la sua voglia di allenarsi, la sua forza di volontà a non mollare mai. Sempre, ripeto sempre con il sorriso.  Attenta, sensibile, occhioni grandi e soprattutto umile,  molto umile la vera arma per lasciare il nostro spirito libero di  inventare l’avvenire! 
Ai miei atleti della squadra molto spesso, per incentivarli, porto come esempio grandi e risonanti nomi del gotha dello slalom. Oggi ho portato Marina come esempio da seguire per tutti noi per tutto quello che ci ha mostrato in questa sua permanenza qui, per la sua semplicità e per i suoi grandi sogni pur dovendo superare mille difficoltà. Grazie e in bocca al lupo carissima Marina! 


Occhio all’onda! 

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