Due parole sul tracciato di qualifica


Michal Staniszewski vive a Ottowa è sposato e ha una figlia, ma è nato in Polonia e per questa nazione ha conquistato un argento ai Giochi Olimpici di Sydney nel 2000 in C2 con Kryzysztof Kolomanski. Subito dopo è emigrato in Canada dove aveva avuto un’offerta  di lavoro come “coach”. Lavoro che ha tutt’ora con la squadra nazionale. E’ lui, assieme e Robert Orokocky, il tracciatore di questa ultima prova di Coppa. Robert è il team leader della Slovacchia e l’allenatore personale di Jana Dukatova. I due hanno fatto secondo me un bel lavoro dando vita ad un tracciato abbastanza fluido e con la logica di seguire l’acqua nel scegliere dove mettere le porte. 
Si parte veloci con una serie di discese prima di trovare la prima risalita a sinistra e subito dopo un’altra a destra, prima della grande “S”. Punto quest’ultimo molto interessante dove c’è una porta a “ski” da fare da destra a sinistra per andare a prendere la parte finale di un grosso bucone in modo tale da sfruttare il suo ritorno per fare al volo la risalita a sinistra. Si prosegue con tre discese sfasate, ma non impossibili. Quindi si entrare nella strettoia  dove bisogna scendere pensando di impostare la successiva risalita a destra, giusto sotto le grandi tribune. Qui inizia il divertimento saltando da una morta all’altra prima di arrivare sotto il ponte dove è stata piazzata una tra le più classiche risalite di tutto il circuito. Si esce e si ritrova la stessa combinazione 4/5 ma ovviamente da prendere nel senso opposto. Sull’ultima rapida e cioè al “Niagara Fall” è stata fatta la scelta di non sfruttare le due grandi ed instabili morte che si formano giusto sotto la cascata di acqua. Domani, ma anche in semi e in finale, si tirerà diritto per andare a prendere la morta giusto sotto a destra. Anche qui sarà fondamentale navigare sopra l’acqua perché altrimenti si rischia di essere fermati dall’ultimo buco del canale che non perdona.  Molti atleti saranno contenti di questa scelta, altri un pochino meno considerando il fatto che qui normalmente si prova molto a discapito di altre parti che invece con questo percorso saranno determinanti. In totale 24 porte su questo canale che ha una portata di 14 metri cubi al secondo e un dislivello del 6%. Gli apripista in kayak sono rimasti sotto i 100 secondi, probabilmente i migliori K1 uomini saranno sui 95, mantenendo fede al regolamento che consiglia percorsi di questa durata.
Dal mio punto di vista giusto mix di porte ad un palo solo e porte a doppio palo. Buona fluidità e scorrevolezza, ottima scelta per collocare le varie risalite. Aggiungerei anche il perfetto bilanciamento fra destra e sinistra.

Occhio all’onda! 

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