Cambiare mentalità per vincere


...culpam omnem belli a publico
 consilio in Hannibalem vertentes:
 eum iniussu senatus non Alpes
 modo sed Hiberum quoque transgressum...

(Livio)    



foto da Repubblica 
Paolo Rossi su Repubblica dopo l’argento iridato di Federica Pellegrini nei 200 stile libero, l’unico fino a questo momento per il nuoto italiano in piscina, se la prende con la Federazione e fa una piccola disquisizione sulle responsabilità politiche e tecniche dell’organo sportivo affiliato al Coni (vedi articolo qui). 
Certo! molte responsabilità negative di un movimento sportivo sono da attribuire alle Federazioni, macchine altamente complesse che mantengono lo sport italiano ad un livello bassissimo raggiungendo risultati solo per merito di qualche talento che emerge per propria volontà, qualità e per quelle persone che credono in lui. La famiglia, qualche allenatore speciale e forse qualche società in grado di creare l’ambiente adatto per crescere e per esprimere il proprio potenziale. 

Così per quasi tutte le discipline sportive, poche le eccezioni. Per capire ciò basta mettere a confronto i medaglieri delle varie edizioni olimpiche per rendersi conto chiaramente che non esistono vere scuole di qualsivoglia specialità e neppure costanza fatta eccezione per la scherma. Se non fosse così i risultati arriverebbero comunque e non saltuariamente quando cioè si ha la fortuna di avere un campione in casa indipendentemente da tutto e tutti. 
Io però non condivido appieno il pensiero del comunque bravo e capace giornalista di Repubblica o meglio la causa di queste alternanze di risultati va ricercata ben altrove e in modo più profondo. Lascerei perdere le Federazioni, gestite da politici dilettanti che molte volte non hanno né un passato sportivo alle spalle, né un passato dirigenziale nelle loro rispettive società. Andrei nel profondo del problema entrando nel sistema educativo, formativo e sociale del nostro paese. 
Fino a quando lo sport sarà considerato solo un piacere personale e non assumerà la dignità di altre materie didattiche i risultati sportivi dei nostri atleti saranno sempre questi e cioè di grande prestigio, ma solo, lo ripeto, per meriti personali e per le qualità di questi campioni. La riforma va fatta integralmente nella cultura italica. C'eravamo quasi con una ministra per lo sport (prima volta in assoluto) con idee chiare dettate dall’esperienza e dalla logica di chi pratica lo sport a livello professionale. Poi come ambasciatori cartaginesi si sono scaricati tutti  solo  su il povero Annibale

Lo sport dovrebbe essere considerato la prevenzione prima a tante malattie e a tanti problemi sociali. Così come per l’arte, la musica e la danza espressioni di vita e di gioia. 
Poi discuteremo come diventare super potenze a livello di risultati sportivi, ma il passo sarà breve.

Occhio all’onda! 

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