"Io credo nell'uomo"

(Michilini), CHE GUEVARA CON EL CRISTO AMARILLO
Oggi sono andato da solo in bici  a Icli, dove ci alleniamo da quando l’acqua non c’è più sul canale, vista questa secca memorabile. Sono poco più di 17 km. che ho fatto ascoltando musica e dialogando con i miei pensieri. I primi otto chilometri corrono a lato della superstrada. Poi giri per Tres Lagoas e ti sposti su una strada secondaria che attraversa per l’appunto il paesino e che ti porta sul grande lago che forma la diga di Itaipu. Il percorso, all’andata, è in leggera pendenza con qualche piccola salitina  che ti fa guadagnare quota e ti mette a dura prova le gambe. Ci impiego circa 40 minuti anche se per la verità, considerando l’intensità dei pensieri che mi hanno accompagnato oggi,  mi sono sembrati molti di più. Mi sono visto nel mondo a pedalare e mi chiedevo che cosa gli sta succedendo... al mondo!  Mi sono detto che forse c’è meno romanticismo e poesia di un tempo. Forse è colpa nostra se non siamo in grado di apprezzare le piccole cose della vita e non gioire abbastanza per esse. Forse è colpa nostra se non riusciamo a trasmettere queste emozioni e queste sensazioni alle persone che ci circondano per far sì che la gioia di vivere questo momento sia tanto contagiosa che nessuno  possa  sfuggirne. Se il mondo fosse contaminato da ciò forse avremmo trovato la soluzione a tutti i problemi.  La sensazione di pedalare e prendere il vento in faccia, mi faceva sorridere. La musica mi faceva cantare ...”Quatro pasos quiero acordarme. Quatro pasos ya sé. Tu me quisiste, yo te quise...” Una sensazione di grande energia mi ha avvolto  e toccava  tutto ciò che mi circondava. Non lo so se la mia velocità di pedalata aumentasse, so solo che la mia mente ne traeva beneficio e la sensazione è stata quella di  volare e di non sentire la fatica. Poi, complice il film visto ieri sera, ho pensato a Che Guevara morto in Bolivia, se vogliamo poco distante da dove sto vivendo. Ho pensato a questo uomo per il mondo a lottare per cercare di far trionfare il suo credo. Bella la scena del film dove un soldato gli chiede: “Lei non crede in niente, Comandante?", "No, io credo nell'uomo", dice il Che una volta catturato, e sarà proprio questa sua incrollabile fiducia a condurlo alla sconfitta finale. Beh tutto ciò è semplicemente magnifico è di una profondità unica e sublime. Mi sono detto che era così  anche per Gesù Cristo no!

Arrivato al lago ho pagaiato con Zeno e Pedro, gli altri miei atleti erano rimasti alla Pousada per studiare. Sono tutti sotto esami visto che fra poco meno di due settimane si chiudono i battenti e il Brasile entra in un periodo di stasi tra natale e la fine del carnevale. Ora, uffici, scuole, istituzioni, banche e tutto il resto  ci stanno dando dentro per chiudere i conti e per iniziare in tranquillità questo lungo periodo di stand-by, fatto di tante feste e mangiate, musica, samba e tanto altro. Noi non ce lo possiamo permettere avremo solo una piccola pausa di un mese,  poi ci si ributta a capofitto nella preparazione.
Al lago abbiamo pagaiato con un cielo minaccioso e con tuoni in quota che hanno reso  l’atmosfera molto particolare e tenebrosa. Solo una quarantina di minuti per disintossicarsi dall’allenamento della mattina con i pesi e poi via di nuovo in bici per ritornare alla base. Nel ritorno ho pedalato in compagnia visto che è venuto con me Adriano, il tecnico del progetto “Meninos do Lago”,  e i pensieri sono stati meno profondi e soprattutto condivisi.  La  serata è stata piacevole anche se  ho un pochino ecceduto:   tre fette di pane tostato ricoperte da uno strato di nutella incantevole... inizio ad avere bisogno d’affetto. Vado a nanna e non ci penso illuminato dalla Luna che piena e luminosa mi illumina. Una leggera brezza entra dalla finestra, Zeno si sta addormentando ed io ti sto abbracciando Amur ... buona notte! 

Occhio all’onda!

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