Aspettando la Open Ceremony del 27 luglio... - 1

Con Francesco Damiani un mito della mia gioventù
26.7.2012

Pin, pum, tam, tum, puuumm, ta, pim ... porca vacca le sei della mattina e sti inglesi si mettono a fare le prove della cerimonia d’apertura a queste ore, dopo che ieri sera con i fuochi d’artificio sono andai avanti fino alle una di notte. Ma quanto insistono? Mi giro e rigiro nel letto, cerco di riprendere sonno visto che oggi abbiamo allenamento solo nel pomeriggio. Niente gli scoppi persistono. Iniziano a venirmi i primi sospetti e nel  dormiveglia collego il cervello e inizio a pensare: ma come può essere che alle sei della mattina insistono con i fuochi d’artificio e poi questi rumori sono troppo regolari. Mi concentro bene e al pin, pum, tam, tum, puuuumm, ta, pin si aggiunge uh, uhi, uhhhhhaaa. Bene raccolto tutte le mie forze  decido di alzarmi, apro la tenda blu che scurisce la camera e guardo fuori nel cielo, sono all’ottavo piano, ma non vedo nulla eppure i rumori continuano. Guardo in basso, metto a fuoco, mi strofino gli occhi con le mani e... non ci posso credere ecco da dove arrivano i fantomatici fuochi d’artificio: un gruppo di pugili che proprio nel parco sottostante se le stanno dando di santa ragione con  tanto di guantoni e sacco. Gli allenatori indossano i classici guanti da passata e si alternano con i vari boxer i quali colpiscono destro-sinistro, si abbassano e si spostano lateralmente, vanno avanti a gruppi e alla fine del giro si scatenano all’aria con un job di sinistro che prepara il diretto di destro, per finire con  montante e successivo gancio, quello che basta per mettere a terra 25 persone normali che si trovassero per loro sventura  a passare da quelle parti.
Mi accorgo di non essere l’unico a guardare questi scatenati che alle prime luci dell’alba si massacrano a pugni. Alzo lo sguardo e difronte a me c’è la delegazione della Nuova Zelanda praticamente tutta affacciata, così come l’Ungheria e la Romania che sta alla mia sinistra. Nessun segnale invece arriva dalla mia destra dove c’è il Portogallo e il Marocco... da quelle parti evidentemente sono abituati ai fuochi d’artificio alle prime luci dell’alba.
Ormai il sonno se n’è andato e non posso che avere ammirazione per personaggi del genere, mi lavo e scendo a fare colazioni fermandomi ancora qualche minuto ad osservare da vicino questi atleti che non mollano. Sono colomboni, brasiliani e vedo anche qualche cubano. Porca vacca, ripenso, non vorrei mai trovarmi davanti uno di loro. Sono piccoli e leggeri, ma hanno una velocità impressionante. C’è abbastanza caldo e loro sono avvolti in tute con pantaloni e maniche lunghe, al collo l’asciugamano, berretto di lana in testa, sudano come idrovore. 
Finisco di fare colazione, uova, pancetta, succo d’arancia, yogurt, frutta e ovviamente il caffettino al McCoffe, e quando esco  me li ritrovo a sfrecciare sulle stradine della Villa a tutta birra. Giro alla mia sinistra imbocco la via dove c’è la mega palestra e i fenomeni della boxe sono fermi a tirare pugni al cielo. Rimango ancora impressionato per la velocità di braccia che si unisce a spostamenti laterali con bacino e gambe a mo’ di ballerini più che semplici picchiatori. Per nulla si parla della nobile arte del pugilato!

Che la giornata fosse all’insegna di questo sport l’ho capito alla fine quando al mega ristorante ho trovato il mito della boxe italiana e cioè dopo Primo Carnera c’è lui il grande e unico Francesco Damiani di Bagnocavallo.  Di lui mi ricordo la finale olimpica di Los Angeles 1984 quando gli arbitri gli rubarono l’oro assegnandolo allo statunitense Biggs. Fu uno scandalo e  ricordo con la stessa emozione di allora le lacrime del campionissimo per il torto subito. Poi fu anche campione del mondo WBO. Sul viso porta i segni dei combattimenti, ma gli è rimasto quel sorriso che fece innamorare e avvicinare molti al magico e nobile mondo del pugilato.  Foto di rito e buona notte a tutti!

Occhio all’onda!

Commenti

  1. Ettorone, sei proprio un romantico, fortuna che nello sport c'è ancora gente come te che sogna e crede nell'impegno, nel lavoro, nella ambenagzione fine a sè stessa, sei un mito per tanti giovani, solo che loro ancora non lo sanno, ma verrà anche quel tempo...
    occhio all'onda

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  2. grazie, ma lo sport e diciamo anche la vita li vivo così - occhio all'onda!
    p.s non ho scoperto chi sei!!! Sigh!

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