Sorriso


Sono rimasto tutto il giorno con il sorriso, l’ho scoperto solo ora ripensando al dì andato.  Sono stato  incantato ammirando tutto ciò che mi circondava e che parla di canoa in ogni sua forma ed espressione.
Bisogna riconoscerlo pubblicamente: i cugini francesi sono proprio bravi e sono avanti rispetto a tutti noi sotto molti punti di vista. Sono organizzati, sono estrosi, sono dinamici, sono determinati, hanno inventiva.  Il difetto che rimane però è quella puzza sotto il naso che purtroppo è insita in molti di loro e che non li rende molto simpatici.  Va beh! non pensiamoci e pensiamo solo che poi la serata è finita alla grande con una bella cerimonia d’apertura per la seconda tappa della coppa del mondo di slalom qui a Pau. Bella nella sua semplicità, bella perché è stata incentrata sulla canoa. Il balletto ha rappresentato la vita dell’atleta che si sveglia, si riscalda e va a pagaiare con tutte le sue evoluzioni e tutte le sue problematiche. Poi la quasi originale idea di presentare le nazioni facendo scendere in canoa ragazze e ragazzi francesi con i nomi dei vari paesi. Era successo, a memoria personale, solo in Val di Sole in occasione del mondiale del 1993 e poi forse a Solkan in occasione di qualche manifestazione internazionale. Mentre mi ricordo di un balletto con a tema la canoa in Polonia, ma ora mi sfugge esattamente l’anno e la località. Devo cercare le foto nell’archivio per definire data e luogo.

 “Bienvenue les gens de l'eau” ha decantato l’attrice che ha presentato lo spettacolo. Che belle parole ricche di significato: mi hanno emozionato non poco! In effetti, mi guardavo attorno e mi rendevo conto che ero circondato da canoisti. “Questo è  il popolo dell’acqua” mi sono detto. Questi sono i veri fruitori di una natura che ci meraviglia sempre. Una natura rappresentata scenicamente da folletti e trampolieri e  da diaboliche figure mangia fuoco.   Noi che viviamo sull’acqua e per l’acqua che corre, nello spirito libero che solca la corrente.  Acqua che ti sa regalare emozioni, ma ti sa anche demolire in un attimo.

Ieri sera sono stato al party per i Team Leader a Villa St Basil’s, un vecchio edificio del 1889 con un giardino molto bello e ora in mano alla municipalità ed usato per avvenimenti e ricevimenti particolari, come quello per la Coppa del Mondo. Abbiamo bevuto dell’ottimo vino e mangiato del finger food assaggiando ottimi formaggi e salumi particolari, anche i dolcetti mignon non erano male. A parte tutto ciò era per dirvi che ho passato una buona mezzora a parlare con Fabien Lefevre, invitato d’onore anche se fuori dalla squadra olimpica. Bene! mi ha impressionato perché chiuso un capitolo ne ha riaperto subito un altro: olimpiadi Rio 2016! Lui si meraviglia quando la gente gli chiede perché si sta allenando visto che per quest’anno non ha nessun obiettivo da conseguire. La risposta è tanto ovvia, quanto banale e con gli occhi che si infiammano mi dice: “Io rispondo sempre che amo questo lavoro e perché mai quindi non dovrei allenarmi?” Già... sante parole visto che mi rispecchio anch’io in questa situazione per continuare a fare l’allenatore anche se purtroppo lontano dalle persone che amo, ma cosa ci volete fare la passione è così grande che mi emoziono ancora ogni volta che si parla o si discute di canoa e godo di un balletto che ad altri magari ha creato solo noia e sonnolenza, ma sono fatto così e a 50 anni è difficile cambiare!
Domani si inizia con le qualifiche C1 e K1 men,  ci sarà anche l’esordio in coppa di Zeno, beh a 18 anni non è male iniziare il primo anno da senior con una grande opportunità -

Occhio all’onda!

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