Poche certezze, tante opportunità

Ne abbiamo viste di belle oggi seguendo le gare delle donne e abbiamo consolidato l’idea che non ci sono certezze, ma solo grandi opportunità per tutti o quasi tutti.
Ne parlavo oggi pomeriggio a gare concluse e cioè durante al pranzo offerto dall’organizzazione, con Cindy Poeschel che chiude questa prima tornata di gare con tre finali e un bronzo. L’atleta tedesca giustamente contenta mi faceva notare che bisogna cercare di prendere ogni occasione al volo tanto più quando le super favorite iniziano a sentire addosso la tensione pre-olimpica. Lei proverà a ripetersi ai prossimi mondiali U23 per fare poi il tifo olimpico  alla sua compagna Jasmin Schornberg.

La giornata per la super favorita Maialen Chourraut non è iniziata molto bene visto che poco dopo le sei della mattina la commissione antidoping le ha suonato il campanello di casa per farle un prelievo del sangue  predisposto dal Cio. Come se non bastasse le cose si sono complicate e trovare la vena per prendere diverse provette di sangue non è stato facile.
La forte basca è un tipetto piuttosto metodico e cambiarle di una sola virgola il piano che si era proposta per la giornata di gare le costa parecchia fatica che poi si trasforma in agitazione e preoccupazione. Non ha pagaiato come siamo abituati a vederla fare, tanto più su questo canale, e l’errore alla porta 8 l’è costato molto caro soprattutto per il fatto che poi è scesa per il resto della gara convinta di aver preso un 50 e non 2 come poi è stato. Ursa Kragelj, che vincerà poi la gara, è passata in finale con 4 e Melanie Pfeifer con ben 6 penalità.
Altro fatto incredibile l’errore di Corinna Kuhnle alla risalita 21... pazzesco. L’austriaca bi-campionessa del mondo fa per uscire dalla porta, ma le scappa via la punta mentre la corrente la trascina verso il centro del fiume senza farle fare il passaggio all’interno della risalita stessa. Uscita in corrente è costretta a girare la canoa, recuperare la morta, risalire, fare la porta e andare al traguardo. Il tutto le costa una vita e l’eliminazione dalla finale. L’austriaca inizia ad abituarsi a risalire le porte e a restare al palo più a lungo di quello che chiunque è portato a pensare viste le prodezze fatte veder spesso e volentieri in occasione delle prove iridate.

Sono tornato a stingere la mano a Nicolas Peschier che con il suo fidato compagno Pierre Labarelle ha vinto la gara in C2 dopo averlo già fatto in Francia solo sette giorni prima. Bravi i due francesi che in questa specialità sembrano aver trovato la loro vera dimensione agonistica.

Sto preparando, per un piacere personale e per cercare di capirci qualche cosa, una analisi di queste prime tre gare di Coppa. La giornata però è stata lunga e prima di fare di addormentarmi sul MAC è meglio far riposare la testa e il corpo. Domani dopo una bella dormita, un cortado e una briosche si ragionerà sicuramente meglio!

Occhio all’onda!

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