Archiviata la seconda gara di Coppa del Mondo Slalom

Prendete due C1 non più alti di un metro e sessanta cadauno, con una circonferenza del bicipite pari alla metà della loro altezza. Fatto? Bene. Ora prendete un qualsivoglia scafo con due buchi per infilare i due soggetti all’interno. Fatto? Bene. Ora lanciateli giù per il canale di Pau, per la finale della seconda gara di Coppa del Mondo. Fatto? Bene. Avete scoperto come si fa a vincere una prova di coppa con due personaggi decisamente particolari.


Ok! a parte gli scherzi diciamo che oggi in finale ho visto veramente un equipaggio spettacolare che ha saputo interpretare un percorso decisamente impegnativo in modo sublime. Non hanno mancato un colpo grazie ad un assieme impressionante. Davanti il motore, instancabile e perfettamente sincrono con l’acqua. Dietro un altro motore però programmato a puntino, pronto ad entrare in “coppia” senza sfrizionare e senza perdere giri. 
Loro sono un certo Pierre Labarelle e Nicolas Peschier due C1 che un paio di anni fa, seguendo la moda, si sono messi a pagaiare assieme e oggi hanno dato il meglio di sé in coppia in questa finale vinta a mani alzate a mo’ di arrivo ciclistico. Bravi, peccato solo che mancassero i gemelloni  slovacchi, sarebbe stato interessante il confronto. Certo è che ho visto un Peschier maturato e ridimensionato al punto giusto: una forza della natura che nella specialità singola non aveva quasi mai trovato i ritmi giusti per pagaiare con l’acqua e sull’acqua.
L’altra finale in programma oggi, k1 donne, l’ha vinta Maialen Chourraut.  Non mi stancherò mai di dirlo, anche se l’ho scritto mille volte, lei è veramente forte un concentrato di potenza, abilità e determinazione il tutto unito ad una grande umiltà e semplicità sia come persona che come atleta. Brava e siamo a due gare di Coppa vinte su due disputate ora si va in casa sua e penso che non ce ne sarà per nessuno! Guardando attentamente la gara di finale delle donne mi vengono da fare alcune riflessioni. Infatti si può tranquillamente dire che il k1 donne  è cresciuto moltissimo. In finale ben 5 donne su 10 hanno zero penalità.
Fuori dalla finale Dukatova e Kulnhe quindi per nessuna nulla è scontato. Questo fa bene alla specialità che di questo passo farà passi da gigante.
Il tempo della spagnola le regala la seconda posizione nel C1 , la vittoria nel C2 e il sesto fra i colleghi seduti uomini... giusto davanti a Super Cali!
Visto che siamo in tema è innegabile che il fattore campo sia decisamente importante. I bianchi di Francia, qui in casa,  hanno fatto poker vincendo nel C1 men e women, K1 men e fallendo solo nel k1 donne dove comunque hanno piazzato sul podio la Bouzidi. Direi quindi che il vantaggio per gli atleti locali è piuttosto notevole. Come è stato a Cardiff con  Florence che vince in C1 e C2 e qui non entra in finale in nessuna delle due specialità.
Archiviata anche la seconda gara di coppa domani carichiamo armi e bagagli e andiamo a Seu dove torno sempre molto volentieri visto che ho passato quattro anni della mia vita ad allenare gli spagnoli. Rivedrò luoghi famigliari e vecchi amici, assaporerò cibi tipici e buon vino. Godrò dell’aria, degli sguardi della gente, dei sapori e dei profumi di una cittadina molto accogliente e avvolgente.

Mi sono rattristato un pochino guardando le classifiche dei campionati italiani discesa disputati sabato e domenica sull’Adda. Mi ero ripromesso di non parlare più di questa specialità che ho molto amato, tanto più che mi è stato proibito farlo! Ma vedere un Panato che vince ancora in C1  e in C2 non può che fare male e rattristare. Ovvio non per lui personalmente, ma per il movimento della discesa.
L’unica soluzione plausibile è azzerare tutto e ripartire, ma ciò sarebbe possibile solo se qualcuno avesse la dignità di farsi da parte per lasciare spazio a dei professionisti. Chiudo e non aggiungo altro.

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

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