Donne più giovani per vincere, meno per entrare in finale



Dalle considerazioni precedenti nascono riflessioni conseguenti. Infatti se mettiamo a confronto le donne con i K1 men, ci accorgiamo che la media di età aumenta di ben 4 anni.

Normalmente, in tanti altri sport, le donne entrano nel palmares mondiale prima degli uomini visto che il gentil sesso matura decisamente prima, ma com’è possibile invece che nello slalom ciò non avvenga?

Diciamo subito che il numero di praticanti gioca a vantaggio dei Kayak uomini, evidentemente più elevato rispetto alle altre categorie. Quindi è quasi scontato che su un numero maggiore di giovani sia più facile trovare talenti di livello che hanno dalla loro freschezza, agilità, e comunque forza fisica.
Nelle donne la crescita è progressiva e hanno bisogno di molto più tempo per affinare gesti e maturare dal punto di vista tecnico. Le donne rimangono quindi competitive più a lungo: atlete come Hilgertova (43 anni), Kaliska (39), Oblinger (34), Pavelková (37) sono tutte candidate a partecipare ai prossimi giochi Olimpici con la possibilità di mettersi pure al collo una bella medaglia. Difficile invece pensare alla stessa cosa per i Kayak uomini: David Ford (44 anni) e Helmut Oblinger (38) che a livello internazionale sono usciti da tempo dalle finali e dovranno lottare non poco, nelle rispettive selezioni nazionali, per prendere il posto per i prossimi giochi olimpici.
Restando in casa Italia chi ha qualificato la barca nel settore femminile non è stata l’atleta più giovane (classe 1992), ma l’atleta più matura (classe 1985) anche se la prima potenzialmente ha maggiori possibilità di raggiungere traguardi importanti. L’esperienza quindi gioca un ruolo determinate nel settore femminile. Al vertice abbiamo assistito solo 4 anni fa allo scontro diretto tra una matura Kaliska e una allora giovane Dukatova: ebbe la meglio la prima che conquistò il posto per rappresentare la Slovacchia ai giochi olimpici di Bejing a discapito di un’atleta che sembrava ormai determinata ad attuare il cambio generazionale. Ora le due stesse atlete si ritrovano nella medesima situazione entrambe però invecchiate di un ciclo olimpico!
Anche Maialen Chourraut, oggi 28enne, ha dovuto aspettare a lungo prima di entrare in pianta stabile fra le migliori cinque atlete al mondo.
Percentualmente poi il donne sono più soggette a traumi fisici e in modo particolare alle spalle.

A conclusione di tutto ciò dobbiamo però dire che la media delle campionesse del mondo dal 1979 ad oggi è solo di 24 anni e mezzo: Corinna Kuhnle, di anni ne ha solo 24 e l’anno scorso, quando vinse il suo primo titolo iridato, ne aveva ovviamente uno in meno. Come lei Jana Dukatova nel 2006 quando vinse il titolo a 23 anni. C’è chi fece ancora meglio come Margit Messelhäuser che a soli 18 anni e 26 giorni vinse il mondiale ad Augsburg nel 1985 oppure Cathy Hearn che a 21 anni vinse il mondiale a Jonquiere nel 1979 che segnò l’inizio dell’era USA.

Insomma: l’età per entrare in finale è di 28 anni, ma per vincere bisogna evidentemente averne di meno!

Occhio all’onda!

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