Un risotto che la dice lunga


Qualche sera fa ho mangiato un risotto delizioso, anzi ho avuto l’onore di assaporare il più buon risotto della mia vita! Funghi porcini e finferli di prima qualità, riso e prosciutto crudo. Quest’ultimo è servito ad avvolgere la pietanza offrendole un sapore unico e sublime. Un incrocio di sapori che all’apparenza sono distanti, ma che una volta giunti al palato si fondono in un qualche cosa di unico. Certo difficile spiegare con le parole quello che invece si sente con la forchetta in mano, tanto da regalarti momenti unici ed importanti. Dicevo della materia prima che ovviamente ha la sua importanza, ma cosa sarebbe stato il pezzo di marmo, se pur di Carrara, senza la mano esperta del Buonarroti e soprattutto senza la sua divina sensibilità? Ecco quindi spiegato il motivo della perfetta riuscita dell’opera d’arte che per l’appunto qualche sera fa ho apprezzato. Dietro a tutto ciò c’è la mano esperta e particolarmente attenta di una signora che ha superato la mezza età e che negli occhi porta i segni di una vita che le ha purtroppo donato anche dispiaceri enormi. Apprezzare l’arte con la sua creatrice penso che sia un onore riservato a pochi, solo così però ti addentri nei meandri del sapere, nei più profondi labirinti dello scibile. Gustare ogni boccone scoprendo che cosa c’è dietro ad un piatto unico e come si prepara rende al piatto steso un valore che non è stimabile. La ricerca di sapori puliti ed onesti per ciò che possono offrire e la dichiarata curiosità infinita verso ciò che si ama la rende unica e ammirevole. Le storie poi si intrecciano e anche sul lavoro di cuoca c’è sempre stata la voglia e il desiderio di offrire una cucina famigliare perché i clienti sono sempre stati considerati parte integrante di un’unica famiglia. Chi sarebbe quella mamma che farebbe mangiare male il proprio bambino? Ecco questo forse la dice lunga sull’onestà di quest’artista dei fornelli. Di questa donna che sa essere però delicata in ogni suo gesto anche nella leggiadria del tango. Poi inutile nasconderlo è l’orgoglio e l’onore del suo uomo che la porta sul palmo di una mano e gode nel decantare le qualità del cibo da lei preparato. La vita è sempre e comunque intensa e va vissuta attimo dopo attimo. La vita, attraverso le persone, ci regala momenti unici, momenti magici, momenti che vorresti fossero patrimonio dell’umanità. Vorresti fermare questi attimi in una vita che corre sempre e che inevitabilmente ci porterà altrove. Ho scoperto però, perché ne sento la necessità, che questi attimi si possono bloccare, si possono immortale per diventare parte integrante di noi stessi. Come? Semplice, come sto facendo io ora!

Occhio all'onda!

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