Archiviate anche le qualifiche della Coppa di Slalom 2011


Kauzer rovina la festa ai cechi; Jezek e Slafkovsky duettano; gli Skantar mettono la punta davanti agli Hochschorner e quattro donne in kayak rimangono sotto i 100 secondi. Ecco la giornata in pillole di questa tornata finale di coppa del mondo eppure dietro a tutto ciò ci sono tante belle storie da raccontare, tanti piccoli aneddoti a partire dagli occhi lucidi di un David Ford che lascia il campo di gara chiedendosi che cosa non va più! Che sia forse giunta l’ora di mettere la parola fine ad una carriera agonistica iniziata oltre 30 anni fa?
Io stavo raccogliendo le mie cose per raggiungere la casa viaggiante e ho sentito il canadese chiamarmi, ovviamente non ho potuto fare finta di nulla e ci siamo fermati a parlare o meglio mi sono fermato ad ascoltare un atleta che superati i 45 anni non vuole cedere e che in quel momento aveva bisogno di sfogarsi. Certo è che in kayak non è concesso sbagliare, non è concesso tentennare, non è concesso avere incertezze o sbavature e lui, l’esperto Ford, non ha più la velocità di reazione che bisogna avere al giorno d’oggi per stare al passo con i migliori e con dei giovani che hanno voglia di emergere. Poi mi ha parlato di quanto bene ha visto il giovane brasiliano che ho iniziato a seguire da qualche mese e facendo un confronto mi fa: “ecco avrei bisogno della sua leggerezza e della sua incoscienza”, mi sono permesso di aggiungere solo: “e il suo divertimento a pagaiare”.
Vi dicevo di Peter Kauzer che ha rovinato la festa a tre praghesi doc. Lo sloveno infatti, con il suo terzo posto, ha privato dell’ipotetico bronzo il giovanissimo Jiri Prskavec dopo la vittoria di uno straordinario Hradilek e di un Hilghert ritrovato. Fino all’arrivo dello sloveno, ultimo a partire, il tabellone elettronico riportava CZE nelle prime tre posizioni e non ho ricordi di averlo mai visto prima. Come non mai il fattore campo si è fatto sentire anche nelle donne con Pavelkova prima, Hilgertova terza e Kudejova settima.
Nella canadese biposto i soliti due equipaggi slovacchi. Alle spalle francesi, inglesi, tedeschi, cechi, sloveni e italiani che fanno gara a sé: in sostanza c’è a disposizione solo una medaglia per il resto del mondo... e sembra già una grande concessione!
I C1 sono veramente forti. Slafkovsky, in prima manche, ferma i cronometri su un fantastico 88,38 con una discesa aggressiva, ma nello stesso tempo armonica. Jezek dopo la prima prova aveva un 89,67 più 2 che significava secondo posto, qualifica sicura e manche da archiviare tra le più belle della sua carriera sportiva, ma... c’è un ma! Lui non si accontenta. Scende dalla canoa viene chiamato per risolvere un problema informatico con il tabellone elettronico, passa il resto del tempo al “race office” a coordinare i vari volontari e poi a 5 minuti dalla seconda discesa, risale in barca e come nulla fosse ci piazza un 88,38 anche lui! Vi sembra cosa normale? Per l’Italia, la gara in C1, sembra rappresentasse una selezione per i prossimi mondiali. Stando così ai mondiali ci dovrebbe esser il già qualificato Colazingari, Cipressi e Gejdos.

Non ho detto nulla sulle donne in ginocchio. Mi è piaciuta una T-shirt di un ragazzo americano che riportava questa scritta: “respect and support C1 Ladies” che la dice lunga su questa specialità che sta crescendo di gara in gara. Anche il mio amico L8, che in questi giorni è qui con me per darmi una mano, è rimasto piacevolmente colpito dalla canadese femminile. Giusto per la cronaca la qualifica è andata alla piccola Katerina Hoskova, tanto per cambiare di nazionalità ceca, con Leanne Guinea che ha rischiato di guardare la semifinale dalla riva. Lei che è in corsa per vincere la coppa, ma che sembra in crisi da molto tempo!

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Praga, 13 agosto 2011 - Slalom World Cup Final

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