Lee Valley - un canale da scoprire piano piano


Sono passati alcuni giorni sul canale di Londra e si inizia a capire qualcosina. Il percorso è molto complesso e presenta tante e tante possibili combinazioni. Certo non farebbe impazzirebbe dalla gioia la mia amica Gia-Pron senior perché le possibilità per piazzarci qualche sponda sono praticamente infinite! Ovunque, dall’inizio alla fine, ci possono esser buchi da utilizzare per spostarsi da una parte all’altra del canale saltando sulla schiuma bianca... E proprio come afferma Peter Kauzer: “Finalmente un percorso degno per il nostro sport” - I migliori atleti si stanno godendo tutta quest’acqua cristallina. Ecco un’altra particolarità del percorso: l’acqua praticamente è filtrata ed è effettivamente potabile. Poi, dove l’acqua è più calma e cioè praticamente solo in partenza e arrivo, si può vedere il fondo così come sul lago di riscaldamento: praticamente l’acqua è trasparente. Un particolare al quale noi canositi non siamo più abituati da quando abbiamo abbandonato i fiumi per concentrarci sui percorsi artificiali. Che bello che era il Cellina e il Noce a maggio e a settembre. E cosa dire dell’Isonzo? Bei tempi quando ci chiamavano ancora fluvialisti! Ahahah.

Il tracciato secondo me si può praticamente dividere in tre parti. La prima dalla partenza al primo grande dislivello. In questo tratto, l’unico in curva, ci sono una serie continua di buchi che ti portano direttamente sul primo grande salto. Due riccioli importanti prima di imboccare la curva che ti immette sotto il ponte. Ancora tre onde-ricciolo ti danno il benvenuto prima di entrare nel primo grande salto del tracciato.
Sotto si forma una bella onda chiusa e una più aperta che si presta molto bene ad una doppia risalita prima a sinistra e poi a destra. Dietro a questa onda aperta un ricciolo ad intermittenza, nel senso che a momenti lo si trova chiuso e in altri aperto e allungato verso sinistra.
Tra i due salti c’è la parte centrale caratterizzata da diverse onde e da diversi riccioli.
Si chiude dopo l’ultimo salto con il canale che ti riporta verso sinistra per andare a riprendere il nastro trasportatore che ti riporta alla partenza.
Questa potrebbe essere una chiave di lettura di questo percorso che presenta, come già detto, mille combinazioni.

David Ford risalendo in canoa mi si è affiancato e mi fa:”I know what I need for this course” e mi mostra il bicipite! Spontanea la mia risposta: “So when You come back home start with the gym”. Lui mi sorride e mi dice “Yes”. Anche se per la verità non condivido troppo la sua analisi, a me sembra un canale particolarmente impegnativo e pensare di navigarlo con la pura forza umana mi sembra piuttosto limitante. Certo è che dal punto di vista fisico è molto dispendioso e quindi non si dovrà certo risparmiare energie nella preparazione anche fisica. Il mio amico L8, che la sa lunga, scambiando con lui impressioni sul canale via internet, ha inquadrato subito il problema: isometria a manetta!
Altro segnale di grandi lavori arriva da Super Cali che in questi giorni è indaffaratissimo a provare modelli della sua canoa che Nelo gli ha riprodotto con diversi volumi. Staremo a vedere che cosa ne uscirà

Qui si può notare in maniera evidente la differenza tra canoista e puro slalomista. Dopo pochi giorni di allenamento ci si rende conto che alcuni atleti hanno già trovato diverse soluzioni alle varie difficoltà e si stanno dimensionando su questi ritmi e su questa realtà acquatica.
C’è chi se la sta prendendo con le porte e scatena tutta la sua rabbia sulle indifese paline. Qualcuno anche sulla canoa, che ovviamente non ha colpe. C’è chi è spesso e volentieri con la testa sotto o chi si diverte a fare il percorso senza pagaia, come i tedeschi che alla fine dell’ultimo allenamento lungo si sono lanciati giù per il budello d’acqua con le sole mani.
Tutto ciò mi fa fare una riflessione che cercherò di sviluppare nei prossimi giorni sul fatto che non sempre la troppa acquaticità è positiva, ma ne parleremo con calma.
Comunque piano piano iniziamo a vedere delle belle azioni tecniche e ben presto ci sarà la possibilità di testarle in gara.

Si inizia giovedì con i K1 men e i C1, le donne, come le stelle, stanno a guardare!

Occhio all’onda!


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nella foto... io!

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