Si parte con donne e canadesi


Al mercatino medioevale di domenica scorsa ho trovato un oggetto veramente unico che andrà ad arricchire la mia collezione di canoe e gingilli inerenti allo sport della pagaia. L’ho trovato su un bancarella di un artista e passandoci davanti mi ha praticamente chiamato! Solo uno purtroppo e so già che prenderò parole da un certo amico mio. L’opera è un canoista fatto con un filo di ferro, molto bello e molto particolare. Ho già idea dove prenderà posto in casa, vicino alle canoe in ferro fatte dal mio amico Delaney.
Oggi spazio alle gare di qualifica donne e C1, anche se sul programma ufficiale si parla di C2. Le prime disputeranno anche i quarti di finale. Infatti dalle qualifiche passeranno le prime 30 (su 41 partenti) e successivamente, con manche unica, le prime 20 entreranno in semifinale. Per i C1, che ne partono invece 37, si va direttamente a sabato per le semifinale. Come se tutto ciò non bastasse alle 16,30 di domani ci saranno anche le semifinali delle gare a squadre K1 donne e ovviamente dei C1. Così alle povere ragazze è chiesto uno sforzo dalle 8 della mattina alle 6 di sera con ben 4 manche.
Tutto ciò non ha senso tanto più che, come già vi dicevo, era un programma studiato per la televisione e invece di televisione neppure l’ombra se non quella locale e se non solo per sabato e domenica.
Un’organizzazione che non ha neppure previsto le tende per le squadre e per il video si sono affidati al sistema a camere fisse che purtroppo per una analisi approfondita non è un così buono e neppure sufficiente. Può bastare forse per chi sul canale ci scende con il rafting. Tedeschi e inglesi hanno passato la mattinata a mettere giù cavi in ogni dove per assicurarsi il segnale e per offrire ai propri atleti il massimo del supporto. Per non parlare dell’aspetto logistico di queste due squadre, alle quali aggiungerei anche la Francia che userà un suo sistema personale per fornire il video della gara ai suoi atleti. Tutte le altre nazioni si arrangeranno come meglio potranno. Non capisco poi perché su diversi siti si scrive che le nazioni sono 25, gonfiando anche il numero dei partecipanti in maniera spropositata, quando quelle accreditate sono 22 e gli atleti poco meno di 170. Evidentemente gonfiare i numeri non è solo prerogativa di qualche nostro collega!
Confidiamo nel tempo che oggi ci ha graziato, mentre qualche atleta, per passare il turno nei 20 deve confidare nella buona sorte e in qualche santo in cielo!

Seguite in diretta i risultati su: www.123result.com che come sempre saranno impeccabili. I ragazzi della Siwidata sono due giorni che vanno avanti e indietro sul canale per fissare tabelloni, ricevitori, cronometri, cavi e marchingegni vari per garantire il massimo supporto ai giudici di porta, al cronometraggio e ovviamente a tutti noi.


Occhio all’onda!

La Seu d’Urgell, 9 giugno 2011 - Campionato Europeo Slalom

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