Euro Slalom, World Sprint


Il sole è uscito poco prima di mezzogiorno quando i giochi per le finali si erano appena conclusi. Sono rimasto incollato al mio magico MAC PRO tutta la mattina per seguire sullo schermo sia le semifinali degli Euro di slalom che i mondiali di sprint da Augsburg. Solo quando sono partiti Benetti/Masoero, mi sono alzato per seguire dal vivo la discesa dei due piemontesi, che purtroppo non hanno passato il turno. Lenti nella prima parte dove hanno perso 4,87 all'intermedio. Poi si sono disgiunti all'ultimo salto e hanno dovuto recuperare spazio prezioso. Alla fine chiudono con un tempo piuttosto alto per le loro possibilità. Nello stesso momento arrivavano le immagini dalla Germania, che spettacolo il live stream, e il primissimo flash è una canoa che naviga da sola sul tracciato olimpico, poco dopo arriva nuotando anche l'occupante della stessa … mah! Mi chiedo, come ho già fatto e scritto, che senso abbia portare atleti che hanno messo il culo in barca solo pochi anni fa. La responsabilità non è certamente di queste povere ragazze, ma di chi è dietro a tutto ciò. Il mondiale non è una pagliacciata, ma così facendo certo non si aiuta il settore a crescere e si bastonano sul nascere sogni e prospettive future. Meditate voi che siete nella stanza dei bottoni e che avete il dovere di tutelare il nostro mondo. Qualcuno dovrà pure rispondere di queste ridicole figure internazionali oppure ancora una volta si fa finta di nulla e tiriamo avanti con qualche talento?

La mattina passa in un lampo così come le semifinali che nelle donne fanno subito le prime vittime. Kuhlne prende un 50 alla risalita 12, inutili i ricorsi degli austriaci. Kaliska si perde nelle ultime porte. Pennie tocca la dieci e la dodici e si fermerà a guardare la finale dalla riva.
Nel frattempo le donne dello sprint Merola e Risso passano bene il turno e si preparano per la finale manche unica.
A La Seu d’Urgell è già tempo di finali dopo che nel C2 i fratelli Hochschoner vincono la semifinale con un gran tempo lasciando ancora una volta tutti di stucco.
Iniziano a questo punto le puntate su chi vincerà questo europeo. Dukatova ha fatto vedere grandi cose con quelle sue pennellate ad ogni porta e quei colpi così lunghi che sembrano quasi surreali. Chourraut è riuscita a contenersi in tutte le fasi fin qui disputate proprio per conservare il massimo delle energie. Poi ci sono le tedesche e le inglesi. Ok non ve la faccio troppo lunga, anche perché sapete tutti com’è finita, vi dico solo la Bar ha vinto la gara dalla sette in risalita in poi. Da quel momento è stato un crescendo continuo: infila la risalita 12 sotto il ponte alla grande, esce con la stessa pala con cui è entrata e poi fa il capolavoro alla porta successiva e cioè alla 13 in risalita. Diversi uomini domani faticheranno a fare questa porta così bene e così velocemente. Entra di sinistro largo, sposta leggermente il peso indietro, tiene la pala in acqua, aspetta la spinta di ritorno e si proietta come un missile fuori e sul primo gradino del podio continentale. Chi viceversa aveva la gara in pugno fino alla porta 18 è la potente pagaiatrice basca Maialen Chourraut. Lei ha il miglior intertempo a metà gara, lei passa alla grande ogni insidia fino a quella porta che stringe troppo. Il problema nasce in quel preciso momento visto che con un solo tocco poteva essere ancora tranquillamente seconda e invece no! La testa l’abbandona per un solo attimo, come mi ha confessato a fine gara, si imballa, ha paura, pensa che deve fare qualche cosa di miracoloso per vincere, ma non c’è tempo ed è già sulla 20 che tocca inesorabilmente. Peccato perché quel 103, 52 la dice lunga.
La solita minestra, dirà qualcuno, per la gara del C2. Gli slovacchi gemelloni fanno il loro dovere e, se la vogliamo dire proprio tutta, con un pochino di fortuna portano a casa il loro sesto titolo continentale sulle 12 prove disputate fino ad oggi. La metà delle vittorie sono loro e se ci pensate è incredibile... a me viene un brivido alla schiena, ma si sa anche che non sono del tutto normale per qualcuno!

Doccia e cibo e si prepara la borsa perché domani si torna a casa appena finite le prove. Grazie a Gengis che mi fa sentire solidale con il mondo, io non devo girare un film, ma per il semplice motivo che lo sto vivendo!

Occhio all’onda!

P.S. brave Merola e Viola che in finale ci fanno sperare in qualche cosa di importante. Mi piacerebbe raccontare le loro storie in questi momenti, prima o poi ci riuscirò, ma non capisco come possano coincidere i mondiali di sprint e gli europei di slalom. Magari in qualche altra data qualche slalomista si sarebbe presentato.

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