L'uomo non è fatto per la sconfitta


«Con quel che ci è accaduto, quel che succede,
quel che conosciamo e quel che non possiamo conoscere,
inventiamo un qualcosa che non è una semplice rappresentazione,
ma una creazione totalmente nuova e più reale
di qualsiasi cosa reale ed esistente,
e se la rendiamo viva e
il risultato è buono, diventa immortale».

Ernest Hemingway



Vi prego passatemi il paragone, non mi sono montato la testa, ma lasciatemi dire per un solo momento che mi sto immedesimando in uno dei mie miti letterari e cioè Ernest Hemingway. Dai... non sorridete e se avete pazienza cerco di spiegarvi perché. E’ risaputa la passione per la pesca del grande scrittore statunitense e io guarda caso sono seduto a pescare in compagnia di Argos - il general manager della Federazione Brasiliana - discutendo di cose che sono la mia vita e che implicheranno per il futuro un enorme impegno. Attorno a noi una sorta di oasi di verde, palme, alberi, acqua, ruscelli che rinfrescano l’aria tutt’intorno. La canna da pesca in mano che ogni tanto ci fa sobbalzare sulla sedia con braccioli. Il pescetto fritto sul tavolo ci fa buona compagnia così come la freschissima Sol - una birra brasiliana che fa 4 gradi e mezzo e che ti disseta e ti tiene allegro.
Si parla dei progetti futuri, di quello che qui inizia già a concretizzarsi, del lungo lavoro che ci aspetta per cercare di arrivare preparati al sogno olimpico di Rio 2016. L’idea è quella di avere quattro centri sparsi per il Brasile con un riferimento nazionale che è a Foz do Iguacu dove fluiranno i migliori atleti per definire tecnica e preparazione. Nelle altre sedi si lavora con la base partendo dalle scuole con 4 allenatori per singola realtà impegnati costantemente sei giorni alla settimana per mettere le basi dello slalom. I giovani partono dall’acqua piatta con l’eskimo, poi impostazione sulle porte, verifiche tecniche, test, e avvicinamento all’acqua mossa. Si sta pensando a tutto, dalle sistemazioni logistiche, alle collaborazioni con medici e fisioterapisti, materiali tecnologici, alle strutture e come evitare errori che ovviamente ci saranno nel corso del lungo cammino. Ho preparato uno studio ed una analisi sul concetto di base che dovrà guidarci da qui al 2016, prendendo in esame esperienze internazionali per oltre tre decenni. Tutto ciò lo presenterò il 17 marzo ad una serie di figure che opereranno nel progetto. Sono fermamente convinto che il lavoro, unito a periodiche verifiche e aggiustamenti, possa portare lontano. E’ un puzzle che va unito e fatto funzionare attraverso una ottima gestione politica, amministrativa e ovviamente tecnica. Come dice il grande Alviano Mesaroli il lavoro dell’allenatore è quello dell’alchimista che cerca di trasformare i metalli vili in metalli nobili! Un lavoro delicato, paziente, dalle mille sfaccettature che mette insieme tante conoscenze, senza tralasciare la quotidianità e la pratica, perché senza tutto ciò non si può pensare di portare avanti grandi progetti.
Passeranno tanti giorni in mare aperto senza pescare un pesce, ma “l’uomo non è fatto per la sconfitta. Un uomo può essere distrutto, ma non essere sconfitto” come il vecchio Ernest ci ha insegnato.
Seduti vicino a me ci saranno vecchi e giovani amici che accompagnerò qui quando verranno a trovarmi. Pescheremo assieme, ci racconteremo le ultime novità, salteremo sulla sedia quando i grossi pacu abboccheranno alla nostra lenza. Li sfiniremo per qualche minuto prima di tirarli fuori dall’acqua. Saranno giorni che non dimenticheremo tanto facilmente, seduti a gustarci la birra leggera e fresca che c’è da queste parti e il buon pescetto fritto. Vi racconterò come stanno crescendo i ragazzi che alleno, vi racconterò e vi farò vedere che i sogni qualche volta possono concretizzarsi, che i sogni prenderanno forma e forse farete fatica a risalire sull’aereo per tornare a casa, ma comunque vada tutto ciò deve essere vissuto per capirlo e per sentirlo scorrere nelle vene.

Occhio all’onda!

Commenti

Post più popolari