Volare è possibile


Ho appreso al meglio il significato del verbo “encantar” da Josean Lekue, il medico che per alcuni anni ha collaborato con me nella squadra spagnola. Preparatissimo uomo di scienza e grande sportivo, ha terminato il suo lavoro per la canoa quando l’Atletic Club de Bilbao l’ha ingaggiato per seguire la prima squadra. La sua passione per il calcio era nota a tutti noi e ricordo che un giorno dopo una partitella fra noi canoisti ci fermammo a parlare dello sport pallonaro per eccellenza. Fu in quell’occasione che il dottor Josean mi spiegò che non sapeva per quale motivo era così attratto dal gioco del calcio. L’unica vera ragione o spiegazione che si era dato derivava dal fatto che restava “encantado” ogni volta che vedeva una partita. Usò esattamente questo verbo, pronunciato ed esaltato dal suo forte accento che rendeva alla grande il concetto, senza bisogno di aggiungere null’altro. Una sorta di momento topico al quale non poteva reagire se non subire e godere di tale effetto.
Ecco! La stessa cosa succede anche a me quando mi trovo di fronte a certi personaggi che con un sol gesto sono capaci di “incantarti” bloccandoti il respiro, mentre le sinapsi che ti collegano al cervello vibrano impazzite. L'unica cosa che riesco a fare nei successivi tre o quattro giorni è rivivere quello che i miei occhi hanno visto e che hanno fissato nella poca materia grigia che ancora mi rimane a disposizione. L’altro giorno è successo ancora una volta, è per questo che mi sento euforico e particolarmente appagato... sapete chi è stato l’artefice di tutto ciò? Un certo Stanislav Jezek. Non vi dice nulla questo nome? Scherzo ovviamente perché tutti lo conoscono e tutti gli appassionati di slalom avranno seguito le sue imprese iridate ed olimpiche (secondo in semifinale e quinto in finale a Beijing 2008). L’anno scorso vinse la gara di coppa a Seu d’Urgell e commentai così il su successo sul mio blog e sul forum di CKfiumi:

Re: On the Road on the Wave!
« Risposta #28 inserita:: Giugno 27, 2010, 06:34:37 pm »“

“...
Grandissima prova del ceco Stanislav Jezek nella canadese monoposto. Leggero e abile come un gatto, ha 34 anni è sposato e ha due figli, un mago dell’informatica, ha vinto sei medaglie ai campionati del mondo, ma qui ci ha deliziato con gesti eleganti e una grande interpretazione del tracciato che lo ha visto in costante accelerazione. Non arriva a 70 chili tutto compreso e supera il metro e ottanta, ma quando ti stringe la mano devi stare attento perché te la stritola con estrema facilità. Il suo tempo in semifinale gli avrebbe regalato il settimo posto nel kayak uomini! “

Ma torniamo alla cronaca di oggi perché vi dicevo che ieri il ceko mi ha stupito e lasciato incantato in una frazione di secondo. Era giusto in zona arrivo sull’acqua ferma che si stava riscaldando per l’ora di allenamento che sarebbe iniziata da lì a pochissimo. Io scendevo dalla piccola collinetta della partenza per parlare con Zeno a fine allenamento come siamo abituati a fare per tirare le somme del lavoro fatto. In quel mentre ho visto una canoa uscire dall’acqua totalmente, cioè per una frazione di secondo la canoa di Jezek è volata sull’acqua. Come sia successo ora ve lo spiego. Immaginatevi un C1 che alla fine di una propulsione avanti trasforma questo colpo in propulsione indietro piantando la coda nell’acqua. Classica manovra per incandelarsi, ma a metà corsa della coda lo stesso colpo è tornato ad essere propulsivo in avanti. L’effetto derivato da questo guizzo e gesto felino è stato il cambio di direzione con successiva fuoriuscita di tutto lo scafo dall’acqua. Per fortuna che non ero solo in quel momento per assistere al miracolo, in acqua al fianco di Jezec anche Alexander Slafkovský, come me, è rimasto a bocca aperta. Capisco il vostro imbarazzo e forse l’incredulità nel credere che tutto ciò sia possibile, ma se pensate che un simpatizzante della canoa (come qualcuno mi ha definito aggiungendo anche personaggio molto idealista e poeta, ma ahimè poco pratico) abbia avuto le visioni, non vi rimane che chiedere a Jezec di farvelo rivedere: lui i miracoli è in grado di farli a suo piacimento... sempre che non abbia dell’altro da fare!

Occhio all’onda!

P.S. è arrivata anche Elena Kaliska. Nuovo look in canoa per la bi-campionessa olimpica, ma magari scatto qualche foto e ve le mostro.
Andrea Romeo, Omar Raiba con il tecnico Matteo Appodia sono gli ultimi arrivi dall’Italia, aspettiamo il neo dottore Cipressi che sbarcherà da queste parti i primi della settimana prossima.

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