Dukatova Vs il resto del mondo


Allora? Possibile che nessuno si sia fatto avanti su donne, C1 e C2, ma l’Italia non è la nazione con milioni di potenziali commissari tecnici? Beh! uno certamente l’hanno preso dal gruppo e l’hanno messo a dirigere i nostri vista la scelta di portare sì tante barche ad un mondiale così difficile ed impegnativo. E’ l’ultimo disperato tentativo di rimediare con la fortuna e con nutrite e costose partecipazioni una stagione piuttosto negativa... meno male che ci sono gli junior che si arrangiano!

donne allo sbando senza compagnia
Negli occhi hanno dei consigli e tanta voglia di avventure e se hanno fatto molti sbagli sono piene di paure
Le vedi pagaiare  insieme
nella pioggia o sotto il sole
dentro pomeriggi opachi senza gioia ne dolore
Donne du du du
pianeti dispersi ,
per tutti gli allenatori  così diversi
Donne du du du amiche di sempre
donne alla moda donne contro corrente (spesso e volentieri)



Non è facile lanciarsi in previsioni nel gentil sesso, quindi siamo costretti a ricorrere ancora una volta alle statistiche. Sono 19 le donne in kayak che hanno centrato almeno una finale quest’anno in coppa ed europei. Quattro le atlete che hanno una vittoria. La tedesca campionessa del mondo 2009 Schornberg, prima a Praga; la spagnola Chourraut a Seu e Bongard ad Augsburg. La quarta è Jana Dukatova che vincendo a Bratislava ha conquistato il titolo che ancora le mancava e cioè quello europeo. E’ l’unica anche che sul podio ci è salita due volte, infatti oltre alla vittoria agli europei può contare sull’argento di Augsburg. Sette invece sono le donne che hanno preso una medaglia: Hilgertova, Penni, Kuhnle, Kagelj, Neave e Kaliska, ma come già sapete quest’ultima è fuori dai giochi visto che non sarà al via dei mondiali per un problema al gomito sinistro. Quindi per un calcolo delle probabilità diciamo che sono dieci le candidate alla vittoria e al podio. Oppure se seguiamo l’andamento delle gare fin qui disputate potremmo dire che nessuna di queste dieci atlete, fatta eccezione per la Dukatova, sarà in grado di ripetersi. Non l’hanno fatto fino ad oggi, quindi non si capisce perché dovrebbero farlo ora! Seguendo questa logica resterebbero papabili per le medaglie le altre nove finaliste che hanno mancato l’appuntamento con il podio e cioè: Oblinger, Pavelkova, Rioskova, Fer, Domington, Stackerova e Benusova. Non c’è la Blakeman che non ci sarà ai mondiali.

Seguendo tutto questo complesso ragionamento e se è vero che il duello fra i kayak uomini sarà fra Kauzer e Molmenti possiamo dire tranquillamente che la sfida in rosa nel kayak sarà tra Jana Dukatova e il resto del mondo. La slovacca infatti è l’unica che ha preso quattro finali su cinque gare e il suo è stato un vero crescendo stagionale. Nona all’esordio in coppa a Praga, quarta a Seu, seconda ad Augsburg e prima agli Europei in casa a Bratislava. La campionessa europea è indubbio che sia in uno stato di forma invidiabile, ma soprattutto se vuole avere qualche chance di andare ai Giochi Olimpici di Londra 2012 dovrà per forza di cose vincere una medaglia ai mondiali e poi ancora il prossimo anno ai mondiali a Bratislava. Solo se si verificheranno queste premesse potrà poi giocarsi il posto con Elena Kaliska nell’anno olimpico, senza risparmio di colpi e senza rancori. La bella atleta dalle lunghe leve dovrà lottare soprattutto contro se stessa mantenendo calma e sangue freddo. E’ indubbia la sua superiorità tecnica in questo momento grazie ad uno stile semplice ed efficace. Bello da vedere, senza dispendio di energie. Come lei la spagnola per la quale ho già speso molte parole scritte per esaltarne potenza fisica, carattere e qualità tecniche oltre ad un sorriso che ammalia e affascina. Indubbio il fatto che io sia innamorato della piccola iberica, sportivamente parlando ovviamente, come in passato lo fui con Liz Sherman la regina della canoa che in allenamento sui lavori in circuito mi dava filo da torcere e mi ha fatto sputare sangue per starle davanti!
Abbiamo sempre l’incognita tedesca con tre atlete in grado di fare il colpaccio. Due di loro sono già campionesse del mondo, una uscente, mentre l’altra vinse in Brasile il mondiale che valse la qualifica olimpica per Beijing 2008.
I cugini transalpini puntano tutto su Emily Fer che sembra però impegnata più a risolvere problemi di cuore con il suo amato allenatore ed ex-campione dei paletti dello slalom che portare gloria alla sua Nazione. Comunque vada mi è simpatica perché assomiglia a mia zia Dina.

Che dire poi di una giovane australiana, dagli occhi di ghiaccio e dai natali illustri, che è arrivata qui con due titoli mondiali junior e un titolo olimpico Youth, e che sta remando su questo canale tre volte al giorno con grande maestria e nonchalance? Io, uno sporco verdone, se pur bucato – come direbbe il mio amico Tex Willer - ce lo scommetto volentieri! Lui poi aggiungerebbe - per mille avvoltoi affumicati mi gioco anche gli speroni degli stivali se quel fenomeno del vecchio Kit Carson non li becca al primo colpo!-

Occhio all’onda!

Tacen, 1 settembre 2010 - meno 6 giorni ai 33^ Campionati del Mondo di Canoa Slalom


P.S. si lo so! mancano pronostici per C1 e C2 e poi c’è in sospeso l’Amarcord sui mondiali del ’55 e ’91... Ragazzi ma devo fare sempre tutto io? Faccio io, faccio io direbbe il mio amico-fraterno Mauro Manganotti che ai mondiali del ’91 era presente vivo e vegeto!


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foto - elaborazione grafica Zeno Ivaldi

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