Venerdì di qualifica


Non ho aspettato che la sveglia suonasse questa mattina... il picchiettio della pioggia e la gioia di vivere una giornata all’insegna delle gare di qualifica mi hanno buttato giù dal letto con ampio anticipo. Come sempre mi sono organizzato per tempo nella tenda video e, una volta visto il percorso con gli atleti individualmente, mi sono seduto davanti ai tre computer e sono entrato nel vivo di questa giornata di apertura di una Coppa che assicura spettacolo, emozioni e tante storie da raccontare.
Le donne in canadese mi hanno riportato agli anni ’70 quando era uso tra gli specialisti del C1 cambiare pala all’occorrenza. Una ragazzina dagli occhi di ghiaccio e dalla pelle color ambra nata nel 1994 ha messo in fila una lista di 15 colleghe inginocchiate che entrano di diritto nella storia di questa specialità che, se pure agli albori, sta facendo passi da gigante. Ora sono al 33% di distacco dal miglior kayak maschile e diverse di loro hanno messo in scena ottime sfilate, agganci, spostamenti laterali e veloci cambi di direzione.
Di tutt’altro carattere la gara della canadese maschile con un David Florence scatenato in tutte e due le prove. Ora mi nasce la curiosità di capire perché l’argento olimpico di Bejing 2008, dopo una spettacolare prima manche in cui era finito secondo dietro allo slovacco Slafkovsky, non abbia optato per una seconda discesa più tranquilla risparmiando energie per il C2, invece di volere a tutti i costi la vittoria in una gara che ha solo lo scopo di far passare il turno senza colpo ferire! Dovrebbe ispirarsi di più all’amico “Michelino” - al secolo Michal Martikan - che lascia vincere in batteria gli avversari, regalando loro illusione e gloria per 24 ore per poi piazzare la stoccata perfetta quando serve e conta. Lui, il dio del C1, alla porta 21 ha praticamente smesso di pagaiare sia in prima che seconda manche nonostante un due e ha fermato il cronometro a 0,96 da Florence. Mi ricorda tanto il ciclista Indurain che lasciava ai suoi gregari vittorie di tappa per portarsi poi a casa Giro e Tour: tutti contenti e bravi, ma il vero “matador” era lui.
Il C2 non ha visto al via gli equipaggi francesi e neppure i neo campioni del mondo nella prova classica e sprint in discesa e cioè gli sloveni Taljat/Bozic bronzo anche ai mondiali slalom 2009 a Seu d’Urgell. Evidentemente la coppa non per tutti rappresenta il traguardo della stagione tanto è che anche transalpini e spagnoli hanno portato la squadra U23 all’esordio in Coppa. A parte tutto ciò i gemelli Hochschorner mi hanno ancora una volta entusiasmato all’uscita della porta cinque dove hanno fatto girare praticamente in aria il loro scafo, staccandosi per un attimo dall’elemento liquido per entrare in quello gassoso. Il resto è quasi routine con Benetti /Masoero che passano agevolmente le batterie anche con una penalità molto dubbiosa. Nota di merito a Ferrari/Camporesi, che non si lasciano scappare la ghiotta occasione delle numerose assenze per passare in semifinale. I distacchi però sono ancora troppo pesanti per aspirare ad una finale... mi domando ma i due tecnici nazionali della canadese perché non sono venuti?
Chi veramente merita una menzione speciale è proprio Lei... dimenticata, maltrattata, ostacolata, rinnegata, portata sul punto del tracollo e dell’abbandono eccola che rispunta a livello internazionale come un fiore a primavera, come un raggio di sole in una fredda e oscura realtà italiana in rosa. Con un do di petto è capace di salvare l’amata Patria, sfodera una tecnica al passo coi tempi moderni, si infila nella risalita nove con maestria e coraggio, si fa spostare dall’acqua nel turacciolo 11 - 12. Tiene lucentezza per il resto del percorso e si proietta nello scatto finale come mai l’avevamo vista fare prima: brava Cri, ci si rivede in semifinale domenica, anche se il percorso non ti piace particolarmente!
Gli americani usano l’espressione “no comment” per non parlare di situazioni imbarazzanti, quindi mutuo dall’inglese il saggio detto e non aggiungo, al settore femminile, altro se non ripetere quello che dalla notte dei tempi vado dicendo e scrivendo: giovinette e signorine dovrebbero essere seguite a dovere e non certo in Coppa a fare tristi figure. Per la cronaca la gara del Kayak femminile è andata all’austriaca Corinna Kuhnle autrice di due manche fotocopiate e praticamente perfette. Dukatova rimane sotto i 90 secondi e si piazza al secondo posto mentre alla britannica Blakeman - fuori dalla squadra per europei e mondiali - la terza piazza è una vera e propria riscossa.
Come alle nozze di Canaan il vino più buono si è gustato alla fine con una gara dei kappa uno uomini superlativa che, visto il livello, ha avuto il sapore di una finale. Per passare il turno non è ammesso sbagliare e soprattutto chi fa bene la prima manche ci riprova anche in seconda e non si accontenta mai. Ha vinto un Grimm splendido e bello da vedere nel gesto e nell’espressione tecnica sul polacco Popiela e su Kauzer e Molmenti che fanno registrare lo stesso identico tempo: se fossi loro mi giocherei un ambo - 79 e 70 sulla ruota di Venezia - Negli 81 secondi ci sono stati 10 atleti e 15 negli 82. Con un 83 alto si rimaneva fuori e pensare che questa è solo la qualifica, chissà cosa ci aspetta per semifinali e finali, ma tranquilli... vi tengo aggiornati!

Classifiche e video su www.slalomtroja.cz o www.results.cz

Occhio all’onda!

Praga, 18 giugno 2010 qualification day - 1st race of Slalom World Cup

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