Delfinista mancato canoista assicurato


Un tuffo ed una nuotata a fine allenamento contribuiscono a renderti piacevole la vita anche a temperature decisamente alte. L’obiettivo è quello di riuscire ad arrivare al pontile di legno, poco più di 50 metri, senza interrompere la mia vecchia bracciata a farfalla che in gioventù mi ha regalato una finale ai campionati italiani, disputata a Roma e fu quella la prima volta che vidi la capitale d’Italia nella mia vita.
Lo sapevate che questo stile nasce da una variante della rana ed è stato introdotto ufficialmente solo nel 1952? Il mio grande futuro di delfinista di piscina si è interrotto presto per lasciare spazio a canoe e pagaie dopo 4 anni di attività agonistica. Il nuoto però mi ha sempre appassionato e quando posso non disdegno di seguirlo o di praticarlo.
In Australia è considerato lo sport nazionale d’eccellenza e le piscine qui si sprecano. Con poco più di 2 euro puoi accedere a molti impianti dove trovi normalmente una piscina olimpica, con corsie riservate per il nuoto in relazione alla tua velocità, e altre vasche per i più piccoli. Insomma tra laghi naturali, o pseudo, creek, piscine pubbliche e private, non manca certo l’opportunità per nessuno di fare 4 bracciate rilassanti. Le strutture sono molto semplici e molto funzionali. La gente arriva attrezzata di tutto punto con palette per le mani, occhialini, galleggianti per le gambe, pinnette e qualche altra diavoleria che ti complica la vita, ma che ti può rendere più forte e resistente. Non manca mai la borraccia che è ben salda a bordo vasca per idratarsi durante l’allenamento. La cosa che mi ha maggiormente colpito è che si vedono tante persone nuotare bene i quattro stili, cosa non comune da noi se andate in una qualsiasi piscina comunale aperta al pubblico e vi fermate ad osservare i vari visitatori.

La prima regola in climi caldi è quella di idratarsi bene durante l’allenamento, regola che comunque vale in ogni dove. Bere quindi è importante, com’è importante mantenere il corpo ad una temperatura costante di 37 gradi. Per i canoisti è abbastanza facile tra onde, riccioli e ritorni d’acqua, meno per noi allenatori che stiamo sulla riva a seguire i nostri pargoletti nelle loro evoluzioni.

L’allenamento di oggi è stato particolarmente produttivo e io sono contento perché i punti che ci eravamo prefissati sono stati raggiunti con facilità. Qualche adattamento in corsa, ma tutto nella norma. Duro spiegare però agli atleti che bisogna avere pazienza e lavorare con serenità per cercare di migliorare ogni giorno, magari di poco, ma migliorare. Forse l’aspetto più difficile è quello di riuscire a mettere i tuoi allievi in quello stato di grazia per far sì che ogni colpo, ogni azione, ogni discesa venga memorizzata positivamente, visto che anche le più critiche, anche le più sciocche e irrazionali azioni possono offrire spunti per migliorare sempre.
Si chiude la settimana e allora domenica pomeriggio magari la dedichiamo a qualche ora di passeggiata sulle Blue Mountain ad ossigenarci e a dipingere di verde la nostra mente… colorata sempre di azzurro!

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi

Penrith – Australia 11/01/2010 40° gradi – Wonderfull Slalom traning camp!
… segue 3^

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