Una pantera, un giaguaro e un puma

L’aria è più fina, il sole fa la sua comparsa più lentamente del solito, le parole e gli sguardi tra la gente hanno toni pacati. Il canale di riscaldamento è invaso dagli atleti, le tribune si animano e si colorano del colore delle grandi feste, dei colori dello sport. Che sia un giorno di finale lo si capisce da mille particolari, da mille sfumature… appunto da quell’aria che ti entra e ti fa respirare e godere il momento. Anche i più piccoli percepiscono l’importanza dell’evento e nell’area a loro riservata, con giochi e animatrici, non si incontra nessuno: tutti gli sguardi sono sul mega-schermo o su quell’acqua che può regalare gioie e dolori. Di gioie gli inglesi ne hanno avute parecchie oggi vincendo nel kayak femminile una gara non facile specialmente dopo una semifinale vinta alla grande dalle Slovacche – Dukatova, Kaliska e Stacherova. Le ragazze di sua maestà hanno saputo reagire alla grande in finale migliorando di un secondo la prima discesa, ma, soprattutto, sono state capaci di un ottimo assieme e una prova senza penalità. Tedesche terze con russe quarte e slovene quinte. Le francesi hanno dato spettacolo affondandosi a vicenda! L’isola britannica mette nel medagliere anche un argento con il kayak maschile e un bronzo con la canadese doppia. Tre medaglie anche per la Repubblica Slovacca, due ori e un argento: vince nella canadese monoposto e nella canadese doppia. Poteva forse essere diversamente? Mi ha entusiasmato la finale in C1 a squadre di Martikan, Slafkovsky e Benus. Immaginatevi una pantera scatenata uscita da una prateria pronta ad entrare nella giungla d’acqua. Alle sue spalle un giaguaro (non fosse altro per i colori della canoa che indossa il lungo Alexander Slafkosky) e un giovane puma. Il giaguaro alla caccia della pantera, il puma, pur non capendoci nulla, segue l’istinto di correre e correre il più velocemente possibile dietro ad una scia di polvere e spruzzi. La pantera sembra divertirsi: entra nel primo anfratto e aspetta il giaguaro, altrettanto fa quest’ultimo con il puma che pensa che la vecchia pantera sia stanca di vivere, ma guizza fuori emettendo un grido di sfida. Il gioco prende le sembianze di una battaglia quando sotto il ponte le zampe di tutti e tre vogliono azzannare la stessa preda e capiscono che restare assieme e collaborare porterà ad una cena ricca e gustosa da assaporare boccone dopo boccone, con il sangue che disseta la fatica e caccia lontana la polvere… anche per oggi la cena è assicurata!
Bravi i ceki del kayak maschile che nonostante un tocco si infilano al collo l’oro su inglesi e spagnoli. Quest’ultimi stanno facendo un gran bene, con due bronzi a squadre – K1 men e C1 men – e diverse barche in semifinale con concrete possibilità di agguantare finali.
Usciti delusi e bastonati il team italiano da una gara a squadre che a qualcuno sarebbe servita come giustificazione ad una programmazione deficitaria ed un seguito inadeguato. Ma la legge dello sport non lascia spazio a improvvisazioni! Il grande lavoro di Super Cali non è servito molto, se non per passare in finale. I suoi compagni hanno faticato a tenere il suo passo e per farlo sono stati costretti a fare troppe penalità.
Medaglie ed inni hanno chiuso la giornata, aprendo le nostre aspettative per un domani che è già oggi

Occhio all’onda! Ettore Ivaldi – La Seu d’Urgell 12 settembre 2009 – Campionati del Mondo di Canoa Slalom

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