Coppa del mondo Slalom

Giugno 27, 2009

Ero ancora immerso nei sogni quanto questa mattina alle 7,30 dagli autoparlanti uscivano le note di “My Way”: I've lived a life that's full
I've traveled each and ev'ry highway, but more, much more than this
I did it my way…
e pensavo che effettivamente la mia vita è stata impostata su questo stile. Il risveglio è stato quindi dolce grazie alla musica, alle parole e ai ricordi della serata precedente trascorsa alla cena dei capisquadra. Infatti ho passato alcune ore in piacevole compagnia particolarmente con Jerney Abramic, Mikel Saiber e John Mc Loyd, e tante altre personalità del mondo canoistico. Tra una leccornia e l’altra mille discorsi. A dissetarci un favoloso vinello bianco che ci hanno spiegato essere di queste parti il “jurancon”. La leggenda dice che lo abbiano utilizzato per battezzare Enrico IV. Deliziose anche le cozze e i gamberoni preparati proprio davanti alla sala su una enorme piastra. Ma a parte tutto ciò, che comunque non guasta mai, la compagnia dei miei commensali mi ha rallegrato la serata e ovviamente, come sempre, i discorsi hanno toccato ogni confine dello slalom. Giustamente Abramic – atleta che ha vinto diverse medaglie ai campionati del mondo e da diversi anni allena la squadra austriaca anche se di patria slovena - ci faceva osservare che è dal 1990 che si cambiano i regolamenti nel tentativo di avvicinare il più possibile la televisione. Il risultato per la verità non è stato così eclatante come sperato. Forse allora il problema non sono le regole, ma il modo con cui la canoa va a proporsi ai mass-media. Io ho la mia idea, e sto lavorando per questo ad una relazione da consegnare ai grandi capi dell’ICF. Penso che si debba produrre “by self” le immagini e darle ai vari circuiti internazionali come Eurosport, con loro avrò un incontro a breve grazie alla collaborazione di Dario Pupo grande commentatore televisivo del magico e fantastico mondo dello sport. La strategia è quella di essere presente il più possibile in televisione con un circuito di gare importanti in modo tale da far conoscere e avvicinare gli atleti alla gente. Appassionare il mondo con una forte pressione televisiva, come ha fatto il salto con gli sci, il biathlon o lo sci nordico. Morgenster, Maysz, Ahonen, Schrirenzauer, Bjiordalen, Svenzen, Nortthug, Greis, Piller Cottrer, Di Centa, sono tutti nomi ormai conosciuti e che sono diventati idoli al pari dei campioni del calcio o del basket. Solo se la canoa creasse un circuito di almeno una dozzina di prove potrebbe sperare di essere presa in considerazione da televisioni e sponsor. Questi ultimi infatti non hanno nessun interesse a investire su un singolo evento. Il nome rimane se si associa a lungo ad uno sport che passa nei circuiti di tutto il mondo. Un’impresa non facile, ma credo doverosa da fare.
Terminate anche le gare di qualifica, domani le semifinali e finali. Oggi però resterà fissato nella nostra mente a lungo l’uscita dalla porta 17 di Fabien Lefevre. Il fenomeno transalpino dopo essersi appoggiato sulle rocce con la pala sinistra ed essersi spinto con energia ha girato la stessa pala e per effettuare la rotazione su una grande onda ci ha messo il debordè! Il pubblico, numerosissimo, è andato in un brodo di giuggiole, un boato e tutti a casa contenti, non si era mai visto nessuno K1 osare tanto in una gara di qualificata ridotta oggi ai 20 migliori al mondo. in Chissà domani cosa ci regalerà ancora.
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi da Pau 1^ gara di Coppa del Mondo Slalom 2009
P.S. complimenti alla squadra del k1 uomini discesa che, agli europei in Valtellina, hanno conquistato un bel bronzo nella prova sprint.

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